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Quando Battiato era assessore e disse troie...

L'ex assessore siciliano a Servizio Pubblico: "Crocetta mi ha dimissionato perché lo hanno obbligato".

12 aprile 2013

"Chiedere a Franco Battiato le dimissioni da assessore è stato l’atto più sofferto della mia vita politica", ha confessato Rosario Crocetta, intervistato per "Servizio Pubblico". "Le donne non c’entrano - ha detto Franco Battiato, ospite di Michele Santoro -, qualcuno sopra di lui gli ha detto ciò che doveva fare e l’ha fatto, la realtà è che covava il malumore. Non andavo in assemblea e non portavo la cravatta", ha ironizzato.
Il presidente della Regione siciliana, tuttavia, ha in qualche modo cercato di giustificare Battiato (che parlò di un "Parlamento pieno di troie"). "Franco adopera il linguaggio delle metafore, accettato nel suo mondo, nelle istituzioni non abbiamo le stesse libertà, diventa inaccettabile. Franco non è un misogino, ma la sua battuta rivela misoginia. A un avversario non si dice: sei una troia. Lo so bene che si riferiva ad un atteggiamento politico, che a lui non gliene frega niente dell’assessorato, ma questo incidente è capitato in un momento difficile, carico di tensioni...".

Franco Battiato a "Servizio Pubblico" aveva anticipato l’intervento di Crocetta nel corso della trasmissione  spiegando "il troiaio" che ha provocato il divorzio con il governatore e il suo dimissionamento. "Non ho offeso il Parlamento, l’istituzione va salvaguardata sempre. Ma se in Parlamento ci sono dei fetenti, il Parlamento è fetente". Michele Santoro ha raccolto la battuta e ha chiosato: "Se c’è il porcellum ci scandalizziamo perché c’è un Parlamento di troie?".
Santoro ha dato una mano a Battiato, proponendo un esemplare collage di performances di parlamentari realizzate nel corso di sedute d’aula: espressioni scurrili, accuse gravissime, gesti e comportamenti irriguardosi.  Tutto già visto, "valorizzato" dal collage inedito, nel quale si ascolta, tra l’altro, un parlamentare che bolla i suoi colleghi come "tutti delinquenti".
"Quando parlo di troiaio - ha spiegato Battiato -, non intendo parlare di sesso. Sono indecenti per quel che dicono e per come si muovono, non è una questione moralista. Nel privato possono fare quel che vogliono, ma in Parlameno no, perciò bisogna cacciarli via. La mia accusa, un troiaio, è simbolica. Se qualcuno confessa di avere ricevuto un milione di euro per firmare un decreto, come lo dovremmo chiamare il Parlamento?".

Il j’accuse di Battiato è stato aspro e senza sconti: "Bisogna lasciare fuori questi stupidi pappagalli che dicono le stesse cose da sempre. Occorre bastonarli, politicamente, e cancellarli tutti... È stato dato troppo spazio alla politica, è entrata ovunque. Ci sono casi in cui il sovrintendente di un teatro è rimasto lì per 35 anni senza fare niente se non quello che pare a lui... Sono stato in certe assemblee, dove  ti considerano un nemico". [Fonte: SiciliaInformazioni.com]

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12 aprile 2013
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