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Quando il bue dice cornuto all'asino...

L'ex governatore Lombardo e l'ex assessore Armao puntano il dito verso Crocetta: "Fa solo propaganda"

16 marzo 2013

Proprio come nel 1860, in Sicilia lo scorso anno si è ripetuto lo sbarco dei mille. Non si è trattato però di garibaldini dalle giubbe rosse, ma di consulenti. Nel 2012, infatti, l'ex governo regionale Lombardo ha affidato oltre 1.100 incarichi. Un esercito inviato in consorzi, commissioni, comitati, enti e cabine di regia. In alcuni casi si è trattato di posti assegnati per legge a dipendenti pubblici, scelti poi dal governo: personale che oltre alle indennità, dunque, ha ricevuto ulteriori emolumenti. La gran parte degli incarichi però ha riguardato i privati.
I ruoli sono i più disparati: da revisore a componente di Cda, da consigliere a commissario straordinario. Anche i compensi variano. Vanno da poche decine di euro al semplice gettone, fino a 30 mila euro all'anno.
Dentro al lungo elenco, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale come prevede la legge, si può trovare un po' di tutto. Ci sono dirigenti ben noti alla Regione, cognomi riconducibili a burocrati, politici e sindacalisti. Nella giungla di enti e consorzi spicca poi l'Ente parco dell'Etna, con ben sessanta incarichi di consigliere assegnati l'anno scorso. Decine gli incarichi assegnati dall'assessorato alla Sanità, in molti casi non viene però specificato il compenso...

Alla luce di questa nuova scoperta, molto poco incentrata sulla spending review, del passato governo, proprio l’ex governatore e l’ex assessore all’Economia hanno creduto bene di lanciare un attacco all’attuale presidente, accusato di fare solo propaganda, incapace di vere azioni concrete. "In questi cinque mesi di governo, Crocetta, dopo avere rifiutato qualsiasi passaggio di consegne, non ha assunto alcuna rilevante misura di stabilizzazione finanziaria connessa alla gravità della situazione e oggi se ne vedono le conseguenze. Anzi, sono stati propalati irresponsabilmente messaggi di disponibilità a farsi carico di oneri su personale precario, trasferimenti a enti ed erogazione di risorse per nuove iniziative e approvate ben tre proroghe di personale precario, tentando, addirittura, di estendere la platea degli interessati con norma poi impugnata dal commissario dello Stato". Questo, l'atto d'accusa di Raffaele Lombardo e Gaetano Armao.
"Sul piano mediatico", incalzano Lombardo e Armao, "è scattata una operazione propagandistica in base alla quale si è spacciata per già realizzata la revisione della spesa recuperando oltre un miliardo di spese, ridotte le partecipazioni regionali e definito un bilancio di contenimento dei costi". "Si tratta di meri annunci - aggiungono - in nessun caso accompagnati da interventi puntuali sulla spesa e adottati con legge, così come richiesto dai mercati".

Secondo Lombardo e Armao l'allarme sulla grave situazione economica della Sicilia "era stato lanciato a settembre" dell'anno scorso, precisando che "senza interventi tempestivi di riforma strutturale e revisione della spesa", da avviare prima della fine del 2012, sul bilancio della Regione "si sarebbero prospettati seri rischi di disequilibrio finanziario". Anche l'ex ragioniere generale della Regione Bossone "aveva evidenziato le drastiche misure" da adottare "con una manovra da 2 miliardi", "ricevendo di pronto accomodo il licenziamento su due piedi".
Per Lombardo e Armao il governo Crocetta non ha neanche raccolto le preoccupazioni dell'agenzia Fitch che "analizzando la frammentaria situazione politica emersa dal voto aveva proceduto all'abbassamento del rating della Regione (da BBB+ a BBB)". "Considerazioni - sostengono - che avrebbero dovuto suggerire al nuovo governo la tempestiva adozione di significative misure di riequilibrio sin dall'insediamento e l'approvazione di un ddl di bilancio 2013 connotato da un forte contenimento della spesa. Nessuna di tali misure è stata adottata".

Al governo Crocetta vengono inoltre contestati "la mancata accensione del prestito per investimenti" da 330 milioni autorizzato nell'ultima legge di stabilità e le variazioni di bilancio in virtù dei minori trasferimenti dallo Stato (630 mln accantonamenti e 40 mln riserve tributarie) "che non potevano essere adottata dalla precedente Assemblea che aveva chiuso i lavori sostanzialmente a luglio".
Per quanto riguarda le cessioni immobiliari per 350 mln, previste in entrata nel bilancio 2012 (posta non coperta), Lombardo e Armao sottolineano che "dopo l'approvazione della finanziaria 2012 furono avviate le procedure di dismissione con la pubblicazione dei bandi, ma il nuovo governo ha ritenuto di annunciare che più che le cessioni avrebbe perseguito la politica delle valorizzazioni immobiliari, incidendo pesantemente sui bandi in corso che hanno così ricevuto solo un limitato numero di offerte".

Puntuale è arrivata la replica di Crocetta: "Veramente Bossone non faceva altro che prendere impegni di spesa: la questione dei conti in rosso sta proprio in questo. Quando siamo arrivati al governo lo sforamento c'era già stato". "L'unica cosa che si poteva fare - aggiunge Crocetta - era quella di cercare di avere il prestito dalla Cassa depositi e prestiti, richiesto da loro. E noi abbiamo portato avanti la procedura".

 

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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16 marzo 2013
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