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Quando l'estate brucia... in tutti i sensi. Un'estate con temperature di 40° e prezzi aumentati fino al 16%

La vacanza intelligente? Nel giardino di casa propria, oppure in terrazza, o nella vasca da bagno piena d'acqua fresca...

30 giugno 2005

L'Italia, il Belpaese, è diventato un luogo dove la gente risparmia ormai pure sul cibo, e consuma sempre meno.
Le cifre delle ferie estive, appena cominciate, sferrano ancora una volta dolorosi colpi ai portafogli degli italiani che, dal biglietto aereo alla tazzina di caffè al bar, dovranno fare i conti con prezzi aumentati fino a un +16 per cento.
Chi pensava di riuscire a risparmiare andando in vacanza in maggio, si è sbagliato. Gli italiani che hanno optato per le ferie ''intelligenti'', e che sono partiti in anticipo, sono comunque incorsi in prezzi ben più alti di quelli in vigore l'anno scorso. E la morsa degli aumenti, stando all'indice completo dei prezzi al consumo di maggio dell'Istat (l'ultimo disponibile), ha colpito proprio il cuore delle spese di chi è andato in ferie.

''Intelligenti un corno'', penseranno i malcapitati vacanzieri della prima ora, ma siccome al peggio non c'è mai fine consigliamo a tutti, più o meno intelligenti, di stringere i denti e qualche altra parte del corpo che non andiamo a nominare, perché a questa prima stangata dovremo sommare i classici e puntuali rincari di giugno per molti beni e prodotti, dei quali l'Istat diffonderà la stima provvisoria oggi, giovedì 30.
E ad aumentare è stato proprio tutto in questa estate, dal caldo ai biglietti aerei, dallo stabilimento balneare ai ristoranti, dagli alberghi alle discoteche, dai i parchi divertimento al carburante.
Già il carburante, proprio da lui parte tutto, infatti con il greggio in aumento i prezzi dei trasporti sono volati. E se, proprio volare è al primo gradino dei rincari, anche navigare non è la più economica delle scelte: i biglietti per imbarcarsi sono in crescita del 4,1%.
Buone notizie, almeno per il momento, arrivano invece dai trasporti ferroviari, con i biglietti in aumento appena dello 0,41%.
Gli automobilisti se la devono vedere con l'aumento del pieno (a maggio +9,7%), coi pedaggi autostradali che l'anno scorso costavano il 3,1% in meno e, se capita pure che l'auto si rompe, se la dovrà vedere con un +2,9% d'aumento dei meccanici.

La verità, insomma, è crudele tanto quanto questo caldo assassino: tre milioni di italiani non andranno più in vacanza e gli altri dovranno ridurre i giorni. Prezzi e abitudini che cambiano, mentre l'inflazione, secondo l'Istat, da è scesa dall'1,9% di maggio all'1,8% di giugno.

Buone... ehm... vacanze...

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30 giugno 2005
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