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Quando la realtà è peggio di un incubo

C'era una volta, e purtroppo c'è ancora, l'uomo nero. Una tristissima storia successa a Palermo

24 aprile 2006

C'erano una volta le streghe, i draghi, gli orchi e l'uomo nero a fare paura ai bambini.
Oggi, forse, non fanno più paura, e appannati dal tempo sono diventate figure buffe da chiudere dentro una scatola da mettere in soffitta. L'uomo nero, quindi, non fa più paura, ma se questo assume le sembianze di una persona cara, e se questo ogni notte appare come in un incubo e quell'incubo non è dentro il sonno ma nella realtà, l'uomo nero continua a terrorizzare e avrà il potere di segnare per sempre la vita di un bambino.

Anche quando ne era lontana, l'uomo nero andava a trovare la piccola Bianca (utilizzeremo un nome di fantasia per indicare la piccolo vittima di questa vicenda, ndr). La andava a trovare nel sonno e la terrorizzava, la costringeva, la condannava. L'uomo nero era il suo papà.
E' successo a Palermo e lo si è scoperto per caso quello che la piccola Bianca, di 5 anni, era costretta a subire da suo padre. Ricoverata in un ospedale per un piccolo problema di salute, Bianca durante il sonno ha rivelato gli abusi sessuali subiti.
Rivelazioni che i medici hanno ascoltato e che subito hanno segnalato ad una equipe di specialisti, che hanno chiesto a Bianca di raccontare loro quali brutti sogni la turbavano ogni notte. Bianca ha raccontato tutto, ha raccontato che il suo papà era l'uomo nero. Fantasie di una bambina di 5 anni? Assolutamente no, solo la terribile verità. Per gli esperti, infatti, la terribile storia è il racconto di una vittima assolutamente attendibile.

Il padre, un posteggiatore abusivo di 51 anni, prima fermato dagli agenti della sezione 'reati sessuali' della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rosaria Maida, è stato poi arrestato.
Il magistrato ha disposto l'allontanamento della piccola e della madre, che non si è mai accorta degli abusi, dalla casa in cui avevano vissuto con l'uomo. Entrambe si trovano, ora, in una casa famiglia.

''Nell'ipotesi di abuso - spiega Francesco Montecchi, primario neuropsichiatra dell'ospedale Bambino Gesù di Roma e coordinatore di un centro clinico che aiuta a discernere casi di violenza su minori e dare supporto alle piccole vittime e ai genitori - il bambino non percepisce immediatamente ciò che subisce ma percepisce che c'è stata una certa area di tradimento nei suoi confronti. Da una parte - spiega Montecchi -, l'abuso tende ad essere rimosso, dimenticato o normalizzato; ma in un 'altra area inconscia il bambino comprende che queste esperienze subite non sono adeguate alla sua età ed è anche strano il comportamento da parte di persone che dovrebbero aver cura di lui. E nei momenti in cui lo stato di veglia e il controllo dell'io vengono meno possono emergere questi ricordi e la consapevolezza di queste esperienze''.
''È così che avvengono i cosiddetti flashback - spiega ancora Montecchi - cioè immagini che riportano eventi di abusi, o incubi notturni o contenuti di un sogno che emergono tra il dormiveglia e il sonno. Ma attenzione a non prendere questi fatti come eventi immediatamente veritieri - raccomanda il neuropsichiatra - perché nel mondo interno del bambino in aree di inconscio possono esistere fantasie sessuali; occorre dunque valutare e discriminare con attenzione tra realtà e fantasia secondo un attento percorso di analisi della struttura psicologica del bambino; e soprattutto occorre dare comunque attenzione al messaggio del bambino che non va mai sottovalutato perché può riportare una esperienza reale o essere espressione di un suo disagio emotivo''.

Nel subconscio di Bianca, purtroppo, le tracce profonde sono state lasciate dalla realtà, una realtà che l'ha profondamente tradita e della quale potrà ritornare ad avere fiducia solo con tanto aiuto e con tanta forza.
Auguri Bianca, auguri di cuore.

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24 aprile 2006
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