Quando le toghe scesero in campo...
Dopo Ingroia, Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, chiede l'aspettativa al Csm
Oltre ad Antonio Ingroia, un'altra toga è pronta a scendere in campo, alle prossime elezioni politiche, e stavolta nella lista del Pd. Il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, infatti, ha intenzione di candidarsi alle prossime elezioni e ha presentato al Consiglio superiore della magistratura la richiesta di aspettativa elettorale che verrà ratificata dal plenum alla riapertura dei lavori dopo la pausa delle festività. Palazzo dei Marescialli riprende l'attività dopo l'Epifania.
Un plenum straordinario del Csm è stato fissato per lunedì sette gennaio - prima data utile dopo la pausa per le festività natalizie - e la seduta ratificherà le domande di aspettativa per motivi elettorali presentate dai magistrati in servizio tra le quali quella inoltrata da Grasso. Le domande non sono soggette a valutazione ma possono solo essere accettate da Palazzo dei Marescialli, come è avvenuto nel caso di quella avanzata da Antonio Ingroia.
Pier Luigi Bersani, con un tweet, ha annunciato la conferenza stampa di domani al fianco del procuratore nazionale antimafia che, quindi, potrebbe formalizzare la sua intenzione di candidarsi nelle file del Pd. "Domani alle 11.30 a Roma, nella sede nazionale Pd - scrive il segretario dei dem - interverrò ad una conferenza stampa con il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso".
Per Grasso già altre volte si era parlato di un coinvolgimento nella politica. "Io in politica? Mai dire mai...". Erano i primi giorni del gennaio di quest'anno e il procuratore nazionale antimafia rispondeva così ai giornalisti che, a margine della commemorazione di Piersanti Mattarella a Palermo, gli chiedevano se sarebbe sceso in campo in politica. "Non guardo a un'eventuale esperienza politica sotto forma di schieramento con un partito, cosa che è estranea al mio ruolo, alla mia funzione e alla mia cultura. Penserei piuttosto a quella che ho definito 'una lista civica nazionale'". Ai giornalisti diceva, ancora a gennaio: "Ho una missione da compiere fino all’ottobre del 2013, dopo potrei anche scegliere di portare i nipotini ai giardinetti o fare qualcosa di diverso", salvo poi dire: "Certamente farò qualcosa che mi gratifichi, di utile. Che poi si voglia forzare il discorso è un’altra cosa, ma io sono sempre possibilista".
Ad aprile fu 'corteggiato' da tanti partiti per l'elezione a sindaco di Palermo, così come lo scorso autunno per le elezioni per il nuovo Presidente della Regione siciliana. Lo hanno chiesto sia il Pd di Antonello Cracolici e di Giuseppe Lumia, che facevano il tifo per lui, sia l'Idv di Leoluca Orlando. Ma lui aveva detto sempre no.
Le cose adesso sono cambiate. Ad averlo avvicinato per la prossima tornata elettorale, oltre al Pd, sarebbero stati in questi giorni diversi 'montiani'. E’ plausibile che Grasso diventi capolista in Lombardia. In caso di vittoria potrebbe essere preso in considerazione come ministro dell'Interno o presidente della Commissione antimafia. Per la carica che ricopre attualmente si fa con insistenza il nome del procuratore capo di Salerno, Franco Roberti.
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Repubblica.it]