Quando lo Stato rifiuta l'aiuto del privato
Cantine Settesoli ha tentato invano di avviare un progetto a favore del Parco Archeologico di Selinunte. La burocrazia non ha voluto
Il Parco Archeologico di Selinunte è uno dei tanti tesori appartenenti alla Sicilia. Patrimonio storico artistico di inestimabile valore, oggi versa in condizioni di vergognosa incuria.
Cantine Settesoli per 14 mesi ha tentato di avviare un progetto di sponsorizzazione a favore del parco, un’iniziativa concepita per dare sostegno al territorio e che prevedeva una raccolta fondi di 500.000 euro.
Questo progetto non ha mai visto la luce, ostacolato ripetutamente dalla burocrazia siciliana nonostante fosse a costo zero per la Regione Sicilia e a totale beneficio per lo stato e per lo sviluppo turistico del territorio.
"Da più di un anno tentiamo di aiutare lo Stato nel restauro dei Templi di Selinunte. Siamo la più grande azienda vinicola della Sicilia, siamo una cooperativa di 2.000 famiglie che coltivano 6.000 ettari di vigneto. I templi si trovano nel nostro territorio, da più di un anno abbiamo tentato di finalizzare un bel progetto di sponsorizzazione con l’obiettivo di raccogliere 500 mila euro per restaurare questo bene pubblico. Non ci siamo riusciti, la burocrazia non vuole!". E’ questo l’appello di Vito Varvaro, Presidente di Cantine Settesoli, che prosegue: "Per questo abbiamo deciso di produrre un accurato Dossier di documentazione e di denuncia dell’iter burocratico a cui si è dovuta sottoporre la nostra azienda e di renderlo di pubblico dominio alla stampa e al Ministero dei Beni Culturali. Al fondo, resta la frustrazione per il blocco di una buona iniziativa privata a sostegno della cultura siciliana a costo zero per le casse della Regione".
Selinunte in una foto di Ferdinando Scianna del 1976
Di seguito, riassumiamo le tappe salienti dell’iter burocratico, che ha visto, purtroppo, in meno di un anno, ben tre cambi di orientamento da parte dell’Assessorato Beni Culturali della Regione Sicilia...
Nell’estate del 2014 Cantine Settesoli avvia il progetto di sostenere il "Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa" volto alla sponsorizzazione integrata con il fund raising, che prevede una donazione iniziale da parte della cantina e una raccolta fondi da destinare ad interventi di manutenzione e/o restauro e/o valorizzazione su beni del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa. Obiettivo del progetto è raccogliere minimo 500.000 € e aumentare la conoscenza di Selinunte tra i turisti italiani.
Da allora si sussegue una serie di incontri con la Direzione del Parco Archeologico e l’Assessorato ai Beni Culturali della Sicilia con approvazioni preliminari di massima sconfessate da continui cambi di orientamento che costringono a ripetute revisioni e invii della proposta di sponsorizzazione. Fino all’ultimo colpo di scena, in data 15 ottobre, dove l’Assessorato Beni culturali e dell’Identità Siciliana comunica che si ritiene necessaria l’emanazione di un regolamento regionale (con tempi non definiti) per regolare le sponsorizzazioni in Sicilia.
A fine Ottobre, vista la situazione, l'azienda decide di portare a conoscenza del Ministero dei Beni Culturali e della stampa la storia del progetto "Settesoli sostiene Selinunte", ritenendo "doveroso, da buoni cittadini, denunciare l’accaduto".
Della paradossale situazione venutasi a creare - situazione che, purtroppo, sempre di più sembra rientrare all'interno di una logica oramai "classica" del modus operandi della politica siciliana - si è occupato anche Sergio Rizzo con l'articolo pubblicato sul Corriere.it, dal titolo «Manca il regolamento». E la Regione blocca lo sponsor a Selinunte.
Cantine Settesoli: Nata nel 1958 a Menfi per iniziativa di un gruppo di viticoltori, l’azienda si è sviluppata nel corso dei decenni. Cantine Settesoli rappresenta oggi la più grande azienda vitivinicola siciliana, i cui terreni vitati estesi per 6.000 ettari le consentono di potersi definire il vigneto più grande d’Europa e il più importante della Sicilia. Questo ne fa non solo la più grande azienda vitivinicola siciliana, ma anche una grande fonte di occupazione: nella zona di Menfi, il 70% delle 5.000 famiglie presenti sono coinvolte a vario titolo nell’attività dell’azienda. Con i suoi 2.000 soci, quattro stabilimenti, una capacità lavorativa di circa 500.000 quintali di uve all’anno, una produzione di 24 milioni di bottiglie di vino prodotte nell’ultimo anno solare e una costante attenzione ai temi ambientali e sociali, Cantine Settesoli si impone come protagonista del panorama vitivinicolo nazionale ed internazionale. L’azienda è presente in Italia nel canale Horeca con il marchio Mandrarossa e nei supermercati con il marchio Settesoli. [www.cantinesettesoli.it]