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QUARTO GIORNO DI PROTESTA

La protesta del Comitato Forza d'Urto ha messo in ginocchio La Sicilia. Oggi l'incontro tra i manifestanti e Raffaele Lombardo

19 gennaio 2012

Quarto giorno di protesta del Comitato Forza d'Urto in Sicilia, messa ormai in ginocchio dallo sciopero dei 'padronicni' che da lunedì hanno bloccato l'isola. Ormai in tutta l'isola, da Siracusa a Palermo da Messina a Catania, molti distributori di benzina sono chiusi perché sono terminate le scorte di carburante, mentre nei supermercati scarseggiano le scorte alimentari, come acqua e latte. Autotrasportatori, ma anche agricoltori e pescatori presidiano strade, porti e tangenziali, rallentano la circolazione per distribuire volantini e impediscono i rifornimenti a grandi magazzini, industrie, distributori di benzina. Ai pescatori di alcune marinerie, come Catania e Santa Flavia, ieri si sono aggiunti gruppi di artigiani e commercianti mentre gli studenti hanno organizzato manifestazioni di solidarietà domani.
Il governatore siciliano, Raffaele Lombardo ha convocato per questa mattina un incontro a Palazzo d'Orleans con i nove prefetti dell'isola e i rappresentanti dell'Aias (il consorzio degli autotrasportatori siciliani) del 'Movimento dei Forconi' e dei pescatori. Delegazioni di manifestanti saranno ascoltate oggi anche dalle commissioni dell'Assemblea regionale siciliana. Gli autotrasportatori, gli agricoltori e i pescatori siciliani protestano contro l'aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali.
"Il problema - ha detto Giuseppe Richichi, presidente dell'Aias - non è di facile soluzione. I signori della grande distribuzione la fanno da padroni, perché non c'è questa filiera lunga della quale parlano. Si tratta di un passaggio dal mondo produttivo ai supermercati. Gestiscono loro questo monopolio".

In ogni Prefettura sono operative le unità di crisi, mentre polizia e carabinieri controllano l'ordine pubblico nelle zone più calde: raffinerie, porti, svincoli di strade statali.

Nel Catanese è salito ad una ventina il numero dei blocchi. Continuano nella provincia di Catania a essere bloccate strade, ferrovie e porti. A causa della protesta è bloccato anche il mercato ortofrutticolo del Maas. Tutt'ora bloccato l'ingresso dei mezzi pesanti nel porto di Catania, nell'autostrada Catania-Messina nella Zona Industriale del capoluogo etneo. Presìdi anche lungo la Statale 114, all'altezza di Acireale, e nei pressi della frazione Trepunti di Giarre. Altri presidi sono segnalati lungo la Strada Statale Catania-Gela, all'altezza del bivio Iannarello e nei pressi di Castel di Judica. Cinque blocchi stradali sono stati organizzati a Paternò, dove stamane alla protesta si è unito un migliaio di studenti: il centro etneo è totalmente paralizzato, quasi impossibile entrare e uscire.
"È giusto dialogare - ha detto Franco Crupi, del Movimento dei Forconi, in vista dell'incontro a Palermo con il presidente della Regione - ma c'è poco da fare perchè i comitati d'affari non vogliono perdere i loro privilegi. Continueremo la nostra protesta perchè in gioco c'é la dignità di un popolo".

A Palermo continua il presidio davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, allo svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti. Un nuovo presidio è previsto nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi.
Per Franco Calderone, del Comitato Forza d'Urto, "la protesta sta andando avanti in maniera egregia". "Lo dimostra - dice - il fatto che spontaneamente la gente si è unita a noi, dandoci la possibilità di organizzare un altro presidio sulla Palermo-Agrigento. Non si capisce, però, perchè la nostra protesta venga criminalizzata".
Ieri ad Agrigento, venti trattori di manifestanti che aderiscono alla protesta "Nuovi Vespri" sono entrati in città. Dopo avere raggiunto prima piazza Vittorio Emanuele e poi piazzale Rosselli, hanno lasciato il centro per dirigersi nuovamente verso la Statale 189 per Palermo.
Tutti i distributori di benzina sono ormai chiusi, tranne quello del quadrivio Spinasanta e quello sulla statale 115, in territorio di Porto Empedocle. Le file di automobilisti davanti alle due aree di servizio sono chilometriche, le scorte si vanno assottigliando ed entro la giornata è probabile che finiscano. Presi d'assalto anche i supermercati: gli agrigentini - temendo che i blocchi stradali dei tir proseguano a oltranza - stanno facendo scorta di pasta e alimenti a lunga conservazione.
"Il blocco dei tir non sta provocando caos nel territorio di Agrigento - ha detto il sindaco Marco Zambuto -, dove gli unici disagi interessano i molti automobilisti in coda presso i pochi distributori di benzina che non hanno ancora esaurito le scorte. Lo svolgimento della protesta è sotto controllo e costantemente monitorato dagli organi di sicurezza che hanno mobilitato tutti gli uomini per assicurare l'adeguata assistenza alla cittadinanza. Nei supermercati l'affluenza è regolare e paragonabile a quella di un giorno di festa, senza nessuna corsa alla scorta alimentare".
A Gela (CL) un corteo funebre, con canti e litanie, è stato simulato da un centinaio di dimostranti del Movimento dei Forconi. Il corteo ha raggiunto piazza Municipio. Al centro della piazza è stato allestito un feretro, composto da un tronco d'albero a forma di croce, con attorno carciofi, peperoni, arance e melanzane, al posto dei fiori. "Un ricorso alla metafora - hanno detto gli organizzatori - per denunciare con forza la morte dell'agricoltura siciliana". Massiccio il presidio sulla Statale 115 per Vittoria, la strada principale per raggiungere le campagne dove predominano le colture in serra.
Intanto, i presidi alle porte della città gelese e dello stabilimento petrolchimico intanto sono diventati blocchi invalicabili. La direzione della raffineria ha convocato i sindacati chimici per un esame congiunto della situazione d'emergenza venutasi a creare per il mancato arrivo del personale turnista, bloccato dai dimostranti.
Sempre nel Nisseno, sindaci e vertici provinciali delle forze dell'ordine sono riuniti nella prefettura di Caltanissetta per un esame della situazione. Sul tavolo del confronto anche le condizioni di sicurezza del petrolchimico di Gela.

E la protesta si allarga a macchia d'olio. Nell'Ennese, i manifestanti stamattina hanno bloccato lo svincolo di Catenanuova, in uscita ed entrata nella A19 Palermo-Catania. Il blocco riguarda tir e camion che trasportano derrate alimentari, mentre sono garantiti i trasporti che riguardano beni di prima necessità destinati a ospedali e carceri. Gli autotrasportatori costringono le auto a rallentare. Altri blocchi si segnalano sulla Statale 640, svincolo di Capodarso, in direzione Caltanissetta e ancora sulla A19, in direzione Catania, allo svincolo di Motta Santa Anastasia. A Enna, come in molti paesi della provincia, scarseggiano i prodotti alimentari.
Un centinaio di camion sono fermi nei piazzali degli imbarcaderi di Villa San Giovanni a causa dello sciopero dei camionisti in atto in Sicilia. I conducenti, infatti, una volta traghettati rischiano di essere bloccati in uno dei presidi attuati sull'Isola e quindi sono costretti ad attendere gli sviluppi della situazione in Calabria. Allo stato la polizia stradale non segnala disagi per gli imbarchi sui traghetti di veicoli e pullman.
Un camion della società Acqua Enna, che tentava di forzare il blocco dei camionisti, è salito con la ruota sul piede di uno dei manifestanti. L'incidente è avvenuto stamani sulla A19 Palermo-Catania, nei pressi di Catenanuova. L'uomo, che avrebbe riportato una frattura, è ricoverato all'ospedale di Enna.

E se Confindustria e le altre organizzazioni si dissociano e chiedono con insistenza al governo di mettere fine alla protesta che sta causando notevoli danni alle imprese, la mobilitazione sta suscitando sempre più consensi tra altre fasce della popolazione.
Ieri infatti, si sono mobilitati anche gli studenti delle scuole superiori. Con un passaparola su facebook gli studenti siciliani hanno dato vita a un comitato di supporto alla protesta dei lavoratori, promuovendo per venerdì uno sciopero regionale in tutte le scuole. Gli studenti hanno deciso di assediare pacificamente, in tutte le città siciliane, i palazzi del potere, "simbolo dell'incapacità della classe politica di difendere i legittimi interessi del territorio".
La protesta contro il caro-vita, generato soprattutto dall'aumento del costo della benzina e della pioggia di tasse imposte dal governo Monti, non riguarda soltanto lavoratori e categorie produttive ma anche gli studenti che stanno subendo più di tutti gli effetti della crisi economica.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

- La Sicilia paralizzata dallo sciopero degli autotrasportatori (Guidasicilia.it, 18/01/12)

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19 gennaio 2012
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