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Quattro pensionati sfigati che volevano cambiare l'Italia...

Silvio Berlusconi sull'inchiesta sull'eolico in Sardegna: "E' tutto un polverone. No al clima giacobino e giustizialista"

14 luglio 2010

"Sono sereno e tranquillissimo, è tutto un polverone". Queste le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Milano, nel suo intervento alla cerimonia per i trent'anni di 'Capital', riferendosi all'inchiesta sull'eolico. "Non state a leggere i titoli dei giornali - ha detto Berlusconi - hanno parlato di P3 ma sono quattro pensionati sfigati che si sarebbero messi insieme per cambiare l'Italia, ma se non ci riesco io..." ha aggiunto il premier, parlando alla fine di una giornata in cui c'era stato prima l'affondo contro il clima giacobino e giustizialista, poi l'ordine ai vertici del Pdl di non votare a favore di una mozione presentata dall'opposizione per sfiduciare un esponente di governo a seguito di indagini ancora in corso, pena l'espulsione dal partito.
Insomma, il Cavaliere non ci sta e di fronte alla linea dei finiani sul caso Cosentino mostra gli artigli. Anche se - sempre ieri sera - una nota del Pdl precisa che ''il presidente Berlusconi non ha parlato con alcuno in merito ad eventuali mozioni di sfiducia nei confronti di chicchessia né il tema è stato affrontato con alcun esponente del Pdl''.

Ad ogni modo, il presidente della Camera Gianfranco Fini è determinato a portare avanti la battaglia per la legalità, e molto preoccupato per le ultime inchieste giudiziarie che coinvolgono esponenti di spicco del Pdl. Tra queste, ad allarmare il numero uno di Montecitorio è, ovviamente, il caso Cosentino, che apre scenari dannosi per la coalizione di centrodestra. L'ex leader di An, hanno riferito fonti della maggioranza, attende segnali concreti da Silvio Berlusconi sul fronte della legalità e si aspetta un'assunzione di responsabilità da parte di tutti per ripartire lasciando fuori ogni polemica.
A Berlusconi però, riferiscono fonti azzurre del Pdl, non sarebbero affatto piaciute le parole del vicepresidente del gruppo alla Camera, Italo Bocchino, che ha chiesto al Popolo della libertà di valutare il sostegno a eventuali mozioni dell'opposizione per chiedere le dimissioni del sottosegretario Cosentino, implicato nell'inchiesta sull'eolico. In particolare, il presidente del Consiglio non comprende la presa di posizione degli uomini vicini al presidente della Camera riguardo esponenti della maggioranza coinvolti in indagini ancora in corso. Per il premier, infatti, spiegano le stesse fonti, non può essere accettata nessuna forma di giustizialismo strumentale.
È lo stesso Berlusconi che ha precisato: "Il clima giacobino e giustizialista nel quale alcuni stanno cercando di far ripiombare il nostro Paese non è certo d'aiuto. Ma ancora una volta metterò tutto il mio impegno personale, assieme a quello del governo e della coalizione da me guidati e legittimati costantemente dal sostegno dei cittadini, per impedire ritorni ad un passato che gli italiani non vogliono più". Inoltre, ha aggiunto il premier, "intendo restare fuori dalle artificiose burrasche scatenate dalla vecchia politica politicante e da quanti, in maniera irresponsabile, giocano una partita personale a svantaggio dell'interesse di tutti". E poi ha sottolineato: "Il Paese, in questa fase di uscita dalla crisi economica globale, ha bisogno di scelte precise e di responsabilità e quindi di una piena governabilità. Anzitutto, il governo ha a cuore l'interesse dei cittadini e perciò intende portare a rapida approvazione la manovra che stabilizzerà il bilancio pubblico come ha chiesto l'Europa, pure in presenza di una situazione migliore dei nostri conti rispetto agli altri partner europei".
Ieri sera, inoltre, ha detto che "ormai la sovranità in questo Paese è dei pm, in particolare dei pm di sinistra. Noi facciamo le leggi che passano alla Camera, al Senato, in Parlamento e poi i pm di sinistra fanno ricorso alla Corte Costituzionale dove ci sono 11 nominati dalla sinistra e 4 del centrodestra che aboliscono le nostre leggi. Il risultato è che la sovranità ormai in questo paese è del pm".

Se il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto difende il "richiamo di Berlusconi", definendolo "sacrosanto", perché "non è assolutamente accettabile che il dibattito politico venga sostituito da un permanente gioco al massacro nel quale si fanno liste di proscrizione sulla base dei titoli di giornale", Antonio Di Pietro ha reso noto che "l'Italia dei valori ha deciso di rompere gli indugi su Cosentino, come è stato fatto con Brancher e con Scajola, e chiede al presidente della Camera di inserire sin dalla prossima settimana nell'ordine del giorno il voto della mozione di sfiducia per il sottosegretario all'Economia".
Anche il Pd presenterà due distinte mozioni per la richiesta di dimissioni dei sottosegretari Nicola Cosentino e Giacomo Caliendo. Lo ha confermato il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, parlando con i cronisti in Transatlantico. "Non c'è nessuna riflessione in corso da parte nostra - ha detto Franceschini riferendosi alle parole di di Pietro - noi abbiamo deciso già da ieri e visto che non ci sono stati segnali da parte del governo su Cosentino e Caliendo procederemo con le mozioni". [Adnkronos/Ing]

- Nuove società segrete (Guidasicilia.it, 13/07/10)

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14 luglio 2010
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