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Quegli operai sul tetto sono pronti a tutto

Quarta notte al gelo per i lavoratori della Delivery Email, licenziati dal Lingotto e saliti sul tetto dello stabilimento Fiat di Termini Imerese

23 gennaio 2010

E' trascorsa anche la quarta notte per i lavoratori della "Delivery Email" - azienda dell'indotto Fiat, licenziati per il mancato rinnovo della commessa con il Lingotto -  che per protesta sono saliti sul tetto di un capannone dello stabilimento Fiat a Termini Imerese. Gli operai, che si trovano a un'altezza di circa venti metri, e che da sedici adesso sono ruimasti in 14 perché due di loro in questi giorni si sono sentiti male, stanno sfidando il maltempo e ieri hanno anche annunciato di non avere alcuna intenzione di scendere senza un lavoro. Per scaldarsi, si avvicinano alle cappe che convogliano le emissioni del reparto di prova dei motori della fabbrica. Respirano i gas di scarico pur di far asciugare un po' gli abiti.
"Siamo stanchi ma non scendiamo, abbiamo ancora le forze per rimanere qui anche se piove e c'è freddo" ha detto Antonio Tarantino. "Da qui scendiamo con la certezza di avere il lavoro oppure dentro le bare. Nonostante la pioggia e il freddo andiamo avanti uniti. Siamo imbottiti di medicinali, le famiglie sono preoccupate per la nostra salute ma non abbiamo alternative. Proseguiamo con la lotta".

Tra gli operai e le loro famiglie crescono rabbia e sconforto:
"Ci sentiamo abbandonati da tutti, dalle istituzioni e anche dai sindacati", ha detto uno degli operai, Vincenzo Nasca, raggiunto telefonicamente. Nasca ha parlato di incrinature tra i metalmeccanici della Fiat, che nei giorni scorsi avevano attuato scioperi di un'ora in segno di solidarietà: "Adesso alcuni sindacalisti vogliono continuare gli scioperi e altri no, e comunque sono pochi i lavoratori che aderiscono. Altri invece fanno gli straordinari per svolgere il lavoro che facevamo noi", ha affermato Nasca. La "Delivery Email" si occupava della movimentazione dei cassoni con gli scarti metallici della produzione automobilistica. "Non possiamo cessare la protesta - ha aggiunto Nasca - Il più govane di noi ha più di 40 anni, molti hanno fatto il carrellista per 20 o 22 anni e non hanno altre qualificazioni. Per noi tutte le porte sono chiuse, non c'è alternativa al lavoro in Fiat".

I sindacati stanno cercando di aprire una trattativa con la Fiat per trovare una soluzione. Lunedì la loro vertenza sarà sul tavolo del Prefetto di Palermo al quale i sindacati "chiederanno di spendersi affinché all'azienda venga prorogata da Fiat la commessa e il personale possa tornare al lavoro". "Speriamo che la nostra situazione possa risolversi positivamente - ha detto Tommaso La Bua, un altro operai sul tetto raggiunto telefonicamente - Ma fino a quando non vedremo risultati non intendiamo sospendere la nostra protesta".
"Valutiamo positivamente l'intervento del prefetto nella vertenza dei lavoratori della 'Delivery Email'. Ci auguriamo che la riunione fissata per lunedì si riveli utile per individuare un percorso che porti al rinnovo del contratto". Lo ha affermato Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Cgil di Termini Imerese. "Il sindacato dei metalmeccanici continua a sostenere la loro lotta - ha aggiunto l'esponente sindacale - che sarà una priorità al tavolo di trattative sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese fissato dal governo nazionale per il 29 gennaio". "I metalmeccanici della Fiat di Termini - ha detto Giovanna Marano, segretario regionale dell'organizzazione di categoria -, nonostante gravi sulle loro vite l'incertezza del futuro della fabbrica ed il peso degli scioperi delle ultime settimane, stanno esprimendo un forte ed incondizionato sostegno ai lavoratori della 'Delivery Email' attraverso le fermate in ogni turno di lavoro segnando così una solidarietà che, oltre che sindacale, ha un alto valore umano e politico".

Intanto il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo, ha chiesto all'assessore regionale al Lavoro Lino Leanza di convocare l'Azienda Delivery email e le organizzazioni sindacali per "garantire un sostegno al reddito, concedendo la cassa integrazione in deroga, ai lavoratori dell'indotto Fiat".
L'assessore Leanza, ha annunciato che la prossima settimana convocherà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e i responsabili della "Delivery email". "Valuteremo - ha detto Leanza - se esistono le condizioni per chiedere la cassa integrazione in deroga che consentirebbe ai lavoratori di affrontare questi momenti difficili con maggiore serenità. Faremo di tutto per salvare il posto di lavoro di questi operai, cui va la nostra solidarietà. E' incredibile che siano dovuti ricorrere a queste forme estreme di protesta per farsi ascoltare dalla Fiat. Mi auguro che l'intera classe politica prenda posizione e rifletta sulle conseguenze sociali ed economiche che sta provocando la scelta dell'azienda torinese di andare via dalla Sicilia".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, AGI, ANSA]

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23 gennaio 2010
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