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Quei 336 Asu assegnati ai Beni culturali...

Il M5S denuncia: "La delibera per i musei non esiste e per le selezioni in corso non c'è l'ombra del minimo criterio"

22 maggio 2014

La scorsa settimana il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, annunciava tramite una delle suo note l'avvenuta assegnazione tramite delibera di 336 Asu (attività socialmente utili) direttamente alla disponibilità dell'assessorato ai Beni Culturali per favorire l'apertura domenicale e serale di musei e dei beni archeologici.
Il governatore così affermava: "Dal punto di vista dell'impiego è una vera e propria svolta, molte di tali risorse infatti ricevevano da anni un contributo senza aver avuto assegnazione lavorativa. La scelta rientra nella politica del governo di utilizzare e destinare contributi economici dietro prestazioni lavorative e soprattutto intende dare un grande contributo alla rivitalizzazione e ad un uso produttivo dei Beni Culturali, favorendone la visitazione" (LEGGI).

Secondo il M5S all’Ars però, tale delibera non esiste e per le selezioni in corso non c’è l’ombra del minimo criterio. La denuncia è della deputata Valentina Zafarana, vice capogruppo M5s all’Ars: "A seguito di numerose chiamate, nelle quali siamo stati rimbalzati da ufficio a ufficio, abbiamo scoperto che la delibera in questione non esiste. Sarà forse una delibera fantasma?". "Scopriamo, invece, che è stata avviata, con scadenza in questi giorni, una procedura di segnalazione agli Uffici provinciali del lavoro sugli Asu che sarebbero disponibili per essere indirizzati negli enti regionali afferenti l’assessorato Beni culturali. Quindi, concettualmente e tecnicamente cosa ben diversa rispetto ad una delibera emessa dalla giunta regionale". "Ovviamente, - continua Zafarana - nessun criterio di selezione predefinito. Come sceglieranno le figure preposte, è un altro mistero".

"Vogliamo trasparenza delle procedure di queste selezioni - conclude la parlamentare Cinquestelle - oltre a ciò, se questo sarà un modello applicato anche in altri settori, controlleremo il sistema a orologeria preelettorale con cui queste fantomatiche "mobilità" verranno messe in atto. Chiederemo conto in commissione V, mercoledì 28 maggio; non si capisce nemmeno perché alcuni Uffici del lavoro prevedono la mobilità mentre altri no. I soliti enigmi di una politica torbida".

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22 maggio 2014
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