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Quei beni confiscati e assegnati al Comune di Palermo...

Dal dossier del gruppo consiliare 'Un'altra Storia i numeri e le anomalie nell'assegnazione dei beni confiscati alla mafia

25 marzo 2010

Dal 2007 ad oggi dei 1731 beni confiscati alla mafia e assegnati al Comune di Palermo solo 520 hanno trovato un destinatario. E tra gli immobili consegnati, solo uno è andato ai senza casa. Guardando questi beni, ci si accorge subito che l’emergenza abitativa non è rientrata tra le priorità delle varie giunte guidate dal sindaco Diego Cammarata. Nonostante il numero sempre maggiore di famiglie senza tetto e nonostante l’atto di indirizzo che, già dal 2007, prevede che i beni confiscati alla mafia siano assegnati prioritariamente agli indigenti dell’emergenza abitativa, dall’inizio della seconda consiliatura (marzo 2007) ad oggi, un solo immobile è stato destinato per far fronte a questa emergenza. Nello stesso periodo, ben 119 immobili sono stati assegnati alle associazioni varie e di questi ben cento potevano essere utilizzati per fini abitativi.
È questa una delle conclusioni del dossier "Beni confiscati: numeri e anomalie", redatto dal gruppo consiliare di Palermo Un'altra Storia e presentato martedì alla stampa dal capogruppo a Sala delle Lapidi Nadia Spallitta e dalla consigliera Antonella Monastra.

"Il Comune ha avuto in questi anni un patrimonio immenso con il quale poteva dare una risposta alla grave emergenza abitativa della città, ma non l’ha fatto", hanno detto Monastra e Spallitta, che hanno anche annunciato la proposta di un nuovo regolamento comunale per "rispondere concretamente ai principi di trasparenza previsti dalla legge". I contenuti della proposta di regolamento per l’assegnazione dei beni da parte del gruppo consiliare di Un'Altra Storia saranno oggetto di confronto con le altre associazioni sabato 27 marzo alle ore 10,30 presso il fondo Micciulla, storico bene confiscato alla mafia.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Rita Borsellino, europarlamentare del Pd e presidente di Un’altra Storia, che nei prossimi giorni incontrerà il neodirettore dell’Agenzia per i beni confiscati, il prefetto Alberto Di Pace: "Con Un’altra Storia, stiamo lavorando affinché si utilizzi il fondo costituito con le risorse economiche confiscate alla mafia anche per ristrutturare e recuperare quegli immobili già assegnati agli enti territoriali e renderli così disponibili per le famiglie senza tetto".

- Il dossier "Beni confiscati: numeri e anomalie" (doc.)

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25 marzo 2010
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