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Quei "nuovi mostri" tra Scala dei Turchi e Lido Rossello

L'assessore regionale al Territorio dispone le ispezione, mentre i fari del M5S sono puntati sulla costa agrigentina

09 settembre 2013

L'assessore regionale al Territorio, Mariella Lo Bello, ha disposto le ispezione per gli immobili in costruzione tra Scala dei Turchi e Lido Rossello, nell'Agrigentino (LEGGI), che saranno eseguite dal dipartimento regionale dell'urbanistica. 
"Proprio dove recentemente è stata scritta una pagina storica per la tutela dell'ambiente e della costa agrigentina, occorre tenere alta l'attenzione - ha spiegato Lo Bello - per evitare che investimenti privati possano aumentare i già esistenti rischi idrogeologici che in particolare presenta quella parte del territorio agrigentino. Darò successivamente comunicazione dell'esito delle ispezioni che saranno effettuate. Se la situazione è così come appare dalle foto pubblicate su internet dall'associazione "Mareamico Agrigento" - ha concluso - non è da escludere un nuovo caso Scala dei Turchi".

Intanto, i fari del Movimento Cinque Stelle sono puntati proprio sulle nuove costruzione a Scala dei Turchi. Il presidente della Commissione Ambiente, Giampiero Trizzino, ha chiesto le carte al sindaco di Realmonte per capire se le nuove edificazioni in costruzione in uno dei posti più belli della Sicilia, che mira a prendere posto tra i beni-patrimonio dell’Unesco, potranno essere ultimate o dovranno essere fermate.
I deputati Cinque Stelle all’Ars spulceranno tra le pieghe del piano regolatore, degli atti comunali, tra Sic e Zps e negli elenchi delle concessioni edilizie rilasciate dal 2007 ad oggi per capire se effettivamente le 25 villette che sorgeranno sulla costa a strapiombo sul mare hanno tutte le carte in regola.

"Una normativa nazionale ed una regionale - dice Giampero Trizzino - impediscono la realizzazione di qualunque opera edilizia sulla costa. Questa prescrizione va rispettata tanto più se si tratta di aree di pregio come quella di Scala dei Turchi. Studieremo gli incartamenti che ci faranno avere e valuteremo anche azioni giudiziarie, qualora dovessimo riscontrare irregolarità. Chi distrugge l'ambiente deve pagare e ripristinare."

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09 settembre 2013
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