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Quei posti mancanti che uccidono i bambini

Un altro neonato vittima della mancanza di posto nelle Unità di terapia neonatale intensiva

02 marzo 2015

Un altro caso Nicole. Mattia però è riuscito a vivere per 38 giorni, un mese e una settimana che però sono stati un calvario sia per lui che per i suoi genitori.
Mattia è nato prematuro ed morto venerdì scorso nel Policlinico di Messina dove era stato trasferito d'urgenza dall'Utin dell'Umberto I di Siracusa per presunti problemi respiratori.
La madre ha avuto la rottura delle acque il 19 gennaio scorso a Bronte, alla 24esima settimana di gestazione, ma è stata trasferita a Siracusa perché nelle Utin di Catania non c'era posto.
Il bambino era il secondo figlio di una coppia che vive a Bronte nel Catanese.

Sul decesso il legale dei genitori ha presentato un esposto alla Procura di Catania. Il legale, l'avvocato Dario Pastore, ha ricostruito la vicenda sin dal 19 gennaio scorso, quando alla mamma di Mattia si rompono le acque, nonostante sia ancora alla 24esima settimana di gravidanza. La donna è condotta nell'ospedale di Bronte, nel Catanese. Attraverso il 118 si cerca un posto in un'Unità di terapia neonatale intensiva (Utin) di un ospedale di Catania per ricoverare il prematuro dopo il parto. Ma non c'è la disponibilità e la gestante è condotta in ambulanza all'Umberto I di Siracusa. Il parto avviene l'indomani, il 20 gennaio. Nasce Mattia, che pesa 870 grammi ed è ricoverato nell'Utin dello stesso nosocomio.

"I motivi per cui abbiamo presentato l'esposto in Procura sono sostanzialmente tre: il primo quesito che poniamo è quello della verifica dei fatti iniziali: capire se effettivamente il 19 gennaio, data di nascita del bimbo prematuro che cade esattamente a una settimana dal caso Nicole, nessun reparto di Terapia intensiva neonatale in provincia di Catania aveva posti disponibili. Ciò ha reso necessario, su una ambulanza del 118, il trasferimento d'urgenza da Bronte a Siracusa della puerpera al sesto mese di gestazione, alla quale si erano rotte le acque. Secondo punto sul quale intendiamo avere una risposta riguarda l'accertamento delle cause che hanno portato al parto prematuro. Infine, col terzo punto, chiediamo di capire il motivo del trasferimento del neonato da Siracusa a Messina. E questo perché a Siracusa, ai genitori, viene detta una cosa, mentre a Messina viene fuori un altro referto medico".

"I medici a Siracusa - ricostruisce ancora l'avvocato - alla mia assistita dicono che la rottura delle acque è dovuta a un'infezione, ma che per il neonato non ci sono problemi. Il 18 febbraio gli cambiano l'incubatrice, e due giorni dopo ci sono i primi segnali di un'aggravamento".
Il 25 febbraio il piccolo è trasferito nell'Utin del Policlinico di Messina, dove, spiega il penalista, "è possibile sottoporlo a una terapia ossidonitrica che a Siracusa non poteva essere fatta. Ma appena arrivato ai miei assistiti è stato detto che la situazione era compromessa e che il piccolo stava per morire per un'acidosi metabolica. Cosa che è avvenuta due giorni dopo. Adesso noi vogliamo sapere dalla magistratura se ci sono state responsabilità o no".

In riferimento alla vicenda del piccolo Mattia, il responsabile dell'Unità operativa di Neonatologia e Utin dell'ospedale siracusano, Massimo Tirantello, ha voluto sottolineare che "nel caso di una prematurità estrema in condizioni gravi sin dalla nascita, sono state messe in atto tutte le procedure assistenziali per la sopravvivenza del neonato", venuto alla luce lo scorso 20 gennaio. "Tuttavia, scientificamente sappiamo che la prematurità estrema - ha spiegato ancora Tirantello - può determinare numerose complicazioni che talvolta possono essere gravi e irreversibili sino a mettere a rischio la vita del piccolo paziente stesso. L'aggravarsi delle condizioni generali di Mattia, purtroppo, ha reso necessario il suo trasferimento in un centro dotato di ventilazione ad alta frequenza ed ossido nitrico. Siamo pronti a fornire ogni collaborazione utile alla magistratura al fine di chiarire l'esatta dinamica dell'evento".

Il caso del piccolo Mattia accade in un momento nel quale la Sanità siciliana si trova nell’occhio del ciclone. Ieri, nel corso della trasmissione "Domenica Live" su Canale5, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin è tornata a parlarne, usando ancora una volta parole dure. Commentando i recenti casi di malasanità, tra cui quello catanese della piccola Nicole, il ministro ha sottolineato che i problemi ai Pronto Soccorso sono causati sostanzialmente da tre cause: "il 118, senza una rete informatizzata che indichi dove andare, non funziona; senza una rete territoriale, il Pronto Soccorso diventa un imbuto dove si riversano tutti i malati, creando così le lunghe attese di chi non è in emergenza; il blocco del turn over da più di 10 anni in metà Italia. Spero che i concorsi si facciano e in tempi brevi. E in queste condizioni devo dire che ho visto medici lavorare in maniera eroica, senza stare a guardare turni o ferie. In un anno e mezzo da cui sono ministro - ha continuato - abbiamo fatto molto e mi aspetto che le Regioni ora applichino le leggi''. Poi, nello specifico, a proposito della vicenda della neonata morta a Catania, il ministro Lorenzin ha precisato di aver subito inviato una task force formata dai Carabinieri dei Nas e di ispettori del ministero per avere tutte le informazioni necessarie per potere intervenire.

Per il caso della piccola Nicole l’assessore siciliano alla Sanità, Lucia Borsellino, aveva annunciato le proprie dimissioni, annuncio al quale non c’è stato prosieguo. L’assessore Borsellino, a margine dei lavori della "Leopolda siciliana" che si tenuta ieri a Palermo, ha così spiegato il fatto: "Non ho presentato le mie dimissioni, è stato un annuncio legato alla sensazione di delegittimazione (dopo le parole del ministro Lorenzin ndr): è una decisione che mi riservo di assumere". "Fin dal primo giorno - ha aggiunto Borsellino - ho detto che sono al lavoro perchè c'è un attività ispettiva in corso e per un obbligo morale".
Adesso, al tragico caso di Nicole si aggiunge quello del piccolo Mattia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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02 marzo 2015
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