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Quei test di medicina poco chiari...

Università di Messina condannata dal Consiglio di Stato: studenti riammessi e risarciti con 20mila euro

15 luglio 2014

Nel 2012 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva rigettato il ricorso di alcuni studenti che non avevano superato a Messina il test di ammissione a Medicina per l'anno accademico 2008-2009. Oggi il Consiglio di Stato ribalta la decisione di primo grado e dà ragione ai ricorrenti, sostenuti dall'Unione degli universitari (Udu) e difesi dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti: l'ateneo è stato condannato a risarcire 10 mila euro ai candidati e 5 mila euro di spese legali per ciascun grado di giudizio, oltre alla riammissione in graduatoria dei ricorrenti.

I giudici d'appello hanno ritenuto fondato uno dei motivi del ricorso, che riguarda la violazione dell'anonimato. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, "il codice segreto è stato posto accanto al nome e cognome di ogni candidato nei fogli firma d'ingresso e di uscita e le stesse modalità di consegna e raccolta degli elaborati sono stati tali da consentire di associare ogni busta al nome di un candidato". I giudici sottolineano che già un decreto ministeriale del 18 giugno 2008 "aveva stabilito il rispetto dell'anonimato, pena l'annullamento delle prove". I commissari, spiegano i legali, sapevano a chi era abbinato il singolo codice segreto e l'anonimato non era affatto garantito. Solo quest'anno, a pochi giorni dalla prova di concorso dell'8 aprile, il Miur ha dettato nuove linee guida agli atenei.
I giudici parlano di "inadeguata e insufficiente organizzazione della prova", giudicata "non rispettosa delle regole dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa". Per il Consiglio di Stato, il venir meno di "obblighi e adempimenti contratti e assunti con l'indizione del concorso medesimo, espone a una forma di responsabilità per inadempimento con conseguente risarcimento del danno prodotto, anche indirettamente, nei riguardi di chi abbia subito la lesione".

Il ricorso d'appello avanzato dai legali riguarda due persone, una delle quali nel frattempo si è laureata in giurisprudenza e avrà - per sua stessa richiesta - soltanto l'indennizzo economico; l'altra concorrente sarà anche ammessa al corso di laurea. Secondo l'Udu la sentenza del Consiglio di Stato potrebbe riaprire i giochi per circa cinquemila studenti che erano stati esclusi dalla graduatoria. [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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15 luglio 2014
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