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Quel leader dimezzato vittima di un complotto inesistente

Massimo D'Alema su Berlusconi: ''Il premier galleggia, non ha mai fatto una riforma''

15 giugno 2009

La bomba del complotto? "Più che di bomba parlerei di un petardo. Berlusconi avverte qualcosa che gli italiani forse non hanno ancora percepito pienamente: il capo del nostro governo è leader dimezzato, colpito nella sua credibilità, molto debole all'interno del paese. Non si deve scambiare l'arroganza con la forza politica".
Così Massimo D'Alema, ospite ieri di Lucia Annunziata a 'In mezz'ora', ha replicato alle affermazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
"Non c'è nessun complotto, naturalmente - ha spiegato D'Alema - C'è un presidente del Consiglio che unisce una grande arroganza e una grande debolezza, l'incapacità di governare un paese e anche una debolezza di immagine internazionale".

"La vicenda italiana potrà conoscere delle scosse, non c'è dubbio. Berlusconi è animato dal mito dell'eterna giovinezza, un mito pericoloso", ha rimarcato poi D'Alema. E a Lucia Annunziata che gli ha chiesto di spiegare cosa intende per 'scosse', il presidente di Italianieuropei replica: "Momenti di conflitto, di difficoltà, anche imprevedibili, che richiedono un'opposizione in grado di assumersi le proprie responsabilità". "'La crisi di Berlusconi - è l'analisi dell'ex ministro degli Esteri - è l'incapacità di questa leadership di affrontare la situazione, che richiederebbe un profilo riformatore che Berlusconi non ha. Berlusconi galleggia, non ha mai fatto una riforma. E' evidente che la debolezza della leadership alimenta una crescente difficoltà, e questa difficoltà può esplodere anche nel centrodestra, dove il malessere è evidente e dove la guardia pretoriana di Bossi è sempre più importante". Il presidente di Italianieuropei insiste: "Nei periodi di decadenza le guardie pretoriane diventano più importanti dei senatori".

Per quanto riguarda il Pd, "il congresso comincerà dopo i ballottaggi, giustamente". Quanto ai vertici nazionali, D'Alema ha detto: "Con il gruppo dirigente ho rapporti ottimi, piuttosto saltuari". D'Alema ha ribadito di appoggiare Pierluigi Bersani nella corsa a segretario del Partito democratico: "Lo devo confermare tutti i giorni? Questo mi induce a pensare che ci sia un sospetto, ma io - ha sottolineato - ho sempre fatto quello che ho detto: è sufficiente che lo dica una volta sola".
Massimo D'Alema è tornato poi a parlare dell'ipotesi di una sua candidatura in prima persona: "Una candidatura come la mia ha senso in una sorta di emergenza nazionale. Siccome credo che, tutto sommato, usciremo bene dai ballottaggi, non credo che siamo all'emergenza, alla necessità di richiamare la vecchia guardia. E poi vorrei discutere di politica, piuttosto che di nomi. Questa idea che si debba trovare un messia non mi convince e non mi ha mai convint", ha rimarcato.
Parlando inoltre dell'incontro a Washington tra il Berlusconi e il presidente americano Barack Obama, il presidente di Italianieuropei ha sottolineato: "Ritengo che sia positivo che finalmente dopo tanto tempo anche il presidente del Consiglio italiano possa incontrare il nuovo presidente americano. Certo, colpisce non poco che Obama sia venuto in Europa due volte, saltando l'Italia, quando l'Italia è presidente di turno del G8 e una tappa a Roma sarebbe stata obbligata". Quanto al G8 in programma a L'Aquila, "spero che l'Italia se la cavi bene. E' doveroso tifare per il nostro paese, anche se non abbiamo uno splendido allenatore in panchina". [Adnkronos/Ing]

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15 giugno 2009
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