Quel palazzo a piazza Marina proprietà dell'Asp di Agrigento...
Sanitopoli siciliana: a Palermo sette appartamenti su tre piani. Alcuni residenti non pagano l'affitto da 32 anni
C'è chi non paga l'affitto da 32 anni e chi solo da poco tempo versa un canone simbolico di 400 euro: si tratta di sette appartamenti su tre piani in un palazzo che si trova in piazza Marina, a Palermo, di proprietà dell'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, finita nel mirino della Regione siciliana che sta definendo un censimento del patrimonio immobiliare di tutte le Asp e per capire come viene gestito.
Il palazzo è soltanto uno degli oltre 200 immobili di proprietà dell'Asp agrigentina, che detiene anche tre appartamenti a Roma, uno dei quali abitato dal regista Michele Guardì, e un vasto feudo a Enna. A sollevare il caso degli immobili ereditati e malgestiti dalle Asp è stato nei giorni scorsi l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa a cui il governatore Raffaele Lombardo ha affidato il compito di fare un po' d'ordine nei conti del sistema sanitario.
"L'Asp di Agrigento possiede un tesoretto in immobili e non appena ne sono venuto a conoscenza ho avviato una attività di monitoraggio e censimento. Si tratta di donazioni ricevute dall'Asp negli anni Sessanta, poi cedute in locazione, senza che il costo dell'affitto sia stato mai più ritoccato al rialzo". Lo ha detto il general manager dell'Asp di Agrigento, Salvatore Olivieri, dopo le dichiarazioni dell'assessore Russo sulle indagini per scoprire se vi siano irregolarità nella gestione dei beni che sono affittati a canoni bassi rispetto a quelli di mercato (LEGGI). "L'Asp - ha aggiunto Olivieri - ha ad esempio due grossi feudi, con fabbricati rurali, estesi 180 ettari ad Enna e a Palermo. Ma ci sono anche appartamenti e palazzi interi a Roma e a Palermo. A noi interessa riacquistare la disponibilità di questi beni per alienarli con un giusto prezzo di mercato. Al momento siamo riusciti a riavere la disponibilità di due palazzi a Palermo, uno nella zona del Politeama e l'altro nella zona del porto, che erano stati occupati sine titolo, e di un appartamento a Roma. Si tratta dell'appartamento, in via Nomentana, che era stato affittato da Maria Scicolone, sorella di Sofia Loren". L'Asp di Agrigento sta poi cercando di riavere anche l'appartamento di via Cagliari, affittato oltre 30 anni fa, al regista televisivo Michele Guardì. "Nel caso di Roma - dice Olivieri - posso dire che i canoni sono adeguati, ma quel che a noi interessa è riavere i beni per poterli alienare con tanto di asta pubblica e recuperando denaro potremmo impiegarlo per l'acquisto di apparecchiature all'avanguardia". "Non possiamo fare vendite dirette - ha concluso - ma soltanto aste pubbliche che seguono la stima dell'immobile secondo il prezzo di mercato e la pubblicazione della disponibilità a vendere indicando il prezzo richiesto".
A Palermo, il palazzo di piazza Marina del valore di qualche milione di euro, come ricostruisce l'edizione locale de la Repubblica, è stato lasciato in eredità all'ospedale di Agrigento dal cavaliere Giuseppe Giambalvo, ricca famiglia di Menfi (Ag). È dal 1978, quando venne chiusa con una transazione a favore dell'ospedale la controversia legale avviata da una cugina del cavaliere Giambalvo, che gli inquilini del palazzo non pagano l'affitto. A distanza di trent'anni, i locatari rivendicano l'usucapione.
L'Asp intanto ha avviato una battaglia legale con gli inquilini, tre dei quali hanno cominciato a versare la pigione di 400 euro in attesa degli sviluppi giudiziari. Al piano terra del palazzo c'è il bar dei coniugi Lucà, che rivendicano la proprietà di due appartamenti al secondo piano. "Abito qui con la mia famiglia da 67 anni - dice Carmelo Lucà - per 24 anni nessuno si è fatto sentire e fino al 2000 il proprietario risultava ancora il cavaliere Giambalvo. Abbiamo ristrutturato il palazzo a nostre spese, dieci anni fa abbiamo avviato l'azione per l'usucapione".
[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]