Quel Ponte sullo Stretto tanto agognato dal presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro
In queste ultime settimane l'interesse che il presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, continua a mantenere costantemente vivo sulla mancata costruzione del Ponte sullo Stretto, è stato dimostrato con due interventi.
Il primo all'indomani delle amministrative. ''Sui fondi destinati al Ponte sono disposto a valutare le proposte del governo. Ma pongo una condizione: che le infrastrutture che dovessero realizzarsi si facciano perché si realizzerà il Ponte, non dare il denaro all'Impregilo per evitare un'azione di danno erariale''. ''Nelle prossime settimane - ha detto ancora Cuffaro - andrò a Roma a parlare con Prodi. Gli spiegherò che c'è bisogno di un ragionamento sereno perché la Sicilia ha gli stessi doveri e gli stessi diritti delle altre regioni''.
Il secondo intervento è stato esplicitato qualche giorno fa, all'indomani dell'approvazione del regolamento per la distribuzione dei fondi da parte del Parlamento europeo. ''Si riaprono i giochi per le reti transeuropee di trasporto (Ten), considerate dall'Ue prioritarie, tra cui spicca il Ponte sullo Stretto, elemento principale per il completamento del corridoio 1 Palermo-Berlino'', ha detto Cuffaro che ha colto l'occasione per fare un appello al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e al governo nazionale, ''affinché sia presentato il progetto per partecipare alla ripartizione dei contributi europei pari a 8,013 miliardi di euro''. ''Il governo Prodi - ha aggiunto Cuffaro - ha ancora 60 giorni di tempo per partecipare ai bandi emanati dalla Commissione europea presentando i progetti delle opere da realizzare tra cui il Ponte sullo Stretto, ed è l'ultima opportunità per non perdere i fondi destinati alla sua realizzazione. In questa vicenda ha prevalso più l'appartenenza politica e di schieramento che la logica, anche se abbiamo registrato tante voci di esponenti della sinistra a favore del Ponte''.