Quel ponte un giorno si farà...
Mentre Messina è senz'acqua da tre settimane, Renzi parla della costruzione del Ponte sullo Stretto
Tre settimane senz’acqua. E’ una straordinaria e drammatica situazione d’emergenza quella che da troppo tempo stanno vivendo i messinesi per i quali oggi la circostanza si è aggravata: il capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, ha comunicato infatti che si è rotto il bypass che collegava l'acquedotto dell'Alcantara, all'altezza di Forza D'Agrò, nel messinese, con quello di Fiumefreddo, che in questi giorni d'emergenza riforniva con 300 litri al secondo la città.
Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza idrica. Lo ha comunicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, aggiungendo che il governo ha affidato alla Protezione Civile nazionale il compito di risolvere il grave problema che da troppi giorni affligge la città dello Stretto.
"La situazione - ha detto il sottosegretario Vincenti in sala stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm - è molto difficile, intollerabile e richiede una svolta. Il governo nazionale si era già attivato, accompagnando le autorità locali, con la Protezione Civile e la Prefettura che hanno agito per supportare le autorità locali, in modo da riportare la fornitura di acqua a regime". "Nei giorni scorsi - ha continuato De Vincenti - si stava profilando un graduale ritorno alla normalità, ieri si sono verificati due fatti nuovi: la frana nei pressi dell'acquedotto Fiumefreddo si è aggravata e questo ha reso più difficile la costruzione di un by pass della conduttura. Poi stamattina c'è stata una crisi nel collegamento tra gli acquedotti Fiumefreddo e Alcantara, che aveva consentito nei giorni scorsi di coprire un terzo del fabbisogno idrico di Messina".
Ecco, proprio mentre la città dello Stretto soffre l’emergenza idrica, Matteo Renzi assicura: "Il ponte sullo stretto di Messina si farà, ma - fortunatamente aggiunge - pensiamo prima alle emergenze".
Il Presidente del Consiglio lo ha dichiarato a Bruno Vespa per il libro "Donne d'Italia". Riferendosi ai problemi di approvvigionamento idrico che continua ad avere la città siciliana ha affermato: "A Messina abbiamo mandato l'esercito con le autobotti perché mancava l'acqua e le autorità locali non riuscivano a risolvere il problema. Ora, prima di discutere del ponte, sistemiamo l'acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche".
Il premier ha poi ampliato il raggio di azione degli interventi previsti anche ad altre opere pubbliche: "Investiamo 2 miliardi nei prossimi cinque anni in Sicilia per le strade e le ferrovie e poi faremo anche il ponte, portando l'alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il Sud. Dall'altra parte dobbiamo finire la Salerno-Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier, sarà evidente che la storia, la tecnologia, l'ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell' Italia. Ma primum vivere, avrebbero detto i latini".
Renzi ha infine concluso con un affondo sarcastico: "Noi, i soldi per la Sicilia, non li facciamo spendere ai soliti. Facciamo pulito. Abbiamo già iniziato, del resto. Non sono solito guardare dal buco della serratura delle intercettazioni. Ma scoprire che i dirigenti dell'Anas corrotti si dicono "Sbrighiamoci, perché Renzi qui vuole cambiare tutto" mi conferma ciò che stiamo facendo con il nuovo presidente Armani. In certe strutture la rottamazione è ancora poco: occorre disintegrare e disinfettare".