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Quel problema sociale che si chiama usura

La Camera di Commercio di Palermo ha promosso un convegno sull'usura, denunciata ancora pochissimo dai cittadini

07 dicembre 2011

In Italia, secondo i dati dell'ufficio studi Confcommercio, nei primi mesi del 2011, hanno chiuso oltre 41mila imprese del commercio e dei servizi, di cui il 40 per cento (cioè oltre 16mila) al Sud. Il tasso di disoccupazione in Sicilia nella fascia di età tra i 15 e i 74 anni è pari al 14,7 per cento, e arriva a quasi il 40 per cento nella fascia di età dai 15 ai 24 anni.
Sono alcune delle stime presentate dalla Camera di Commercio di Palermo nel corso del convegno su "Usura problema sociale".

"È un momento difficile per le piccole e medie imprese che hanno maggiori difficoltà nell' accesso al credito - dice Rosanna Montalto dello Sportello Legalità della Camera di Commercio di Palermo - non oso immaginare cosa succederà dal primo gennaio, con la riduzione da sei a tre mesi del termine di tolleranza delle banche prima di finire sulla lista dei "cattivi". Di fronte ai dinieghi delle banche ed alla necessità di denaro impellente, assistiamo a casi di usura giornaliera, con prestito e restituzione nell'arco di 24 massimo 48 ore, e con una richiesta di interessi usurai che, in una sola settimana, può giungere al 60- 70 per cento". Delle criticità emerse fanno parte anche lungaggini e rinvii dell'iter giudiziario, con il 18 per cento dei reati caduto in prescrizione. Il rinvio a giudizio entro due anni arriva solo nel 9 per cento dei casi, e appena il 5 per cento diventa una sentenza di primo grado. "E' necessario stimolare i cittadini alla denuncia - ha aggiunto Montalto - e fare maggiore prevenzione. Tra i soggetti coinvolti vi sono le banche che, spesso, per eccessiva cautela ostacolano l'aiuto finanziario".

Secondo il  presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, "la legge 108 del 1996 a sostegno delle vittime di usura è obsoleta e va modificata. Da 5 anni diciamo di essere preoccupati per quanto riguarda il fenomeno a Palermo, non solo all'interno delle piccole e medie imprese, ma anche dei privati e l'attuale contesto economico non aiuta".

Presenti al convegno anche il  prefetto di Palermo Umberto Postiglione, e il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. A margine del convegno il prefetto Postiglione ha detto: "Nel 2010 sono state appena 6 le denunce di usura a Palermo, 7 nel 2011. Sono cifre risibili rispetto alla dimensione del problema. È un fenomeno sommerso". "Palermo è una città che vive una situazione economica particolarmente difficile - ha aggiunto il prefetto - quando non saranno più alimentati i bacini di occupazione pubblica, ora tenuti in piedi quasi per miracolo, assisteremo a una drammatica diminuzione delle risorse e a un quadro preoccupante, facendo si che molte persone diventino esca degli usurai". "Sarebbe auspicabile aumentare la diffusione della moneta elettronica - ha osservato - anche per le spese irrisorie per avere una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari. In questo, sarebbe di grande aiuto, come strumento, abbassare la soglia dei 1000 euro previste dal governo per controllare i movimenti".

Il procuratore Messineo nel suo intervento ha affrontato anche il problema dello scarso numero di denunce. "La nostra legislazione anti usura, sia come norme penali che come assistenza alle vittime di usura è complessivamente buona e sulla carta efficace. Purtroppo nella realtà non è cosi. A fronte di un aumento dei sequestri non si registra lo stesso aumento delle denunce". "Purtroppo nella realtà riscontriamo pochissima propensione alla denuncia - ha aggiunto - infatti solitamente siamo noi che attraverso le indagini scopriamo casi di usura, ottenendo poi la collaborazione degli usurati. Nel campo dell'usura solitamente c'è un minore tasso di intimidazione rispetto al racket delle estorsioni, perché non sempre l'usura è rapportabile a soggetti di Cosa nostra". "Spesso è un problema di dipendenza psicologica dell'usurato nei confronti dell'usuraio. - ha affermato – La crisi economica incide su queste forme di microcriminalità, ma se tutti denunciassero sarebbe più facile anche per noi contrastare l'usura".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno, GdS.it]

 

 

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07 dicembre 2011
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