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Quel supporto che dovrebbe arrivare dal Pd...

Il governatore Lombardo confida sull'appoggio dei democratici, ma nel Pd c'è chi lancia appelli contro il Lombardo-ter

05 gennaio 2010

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, confida nel supporto che all'Assemblea regionale dovrebbe ricevere dai deputati del Partito democratico. "Abbiamo fiducia nel Pd - dice Lombardo - Possiamo contare sulla sua disponibilità perché è alla base di questo governo. Così, una volta per tutte, smentiamo la storia dei numeri insufficienti. In aula non saremo trenta ma circa sessanta, considerando i deputati del Partito democratico".
Lombardo spiega anche come si svilupperà concretamente il rapporto con il Pd: "Quando il governo regionale elaborerà un disegno di legge si preoccuperà di trovare preliminarmente, assieme al Pd, un punto di sintesi". Poi però aggiunge: "Mi prefiggo di incontrare anche gli altri capigruppo e i singoli deputati che vogliono partecipare alle riforme".
Insomma, prima è bene mettersi d'accordo col Pd, poi chi vuole collaborare si accomodi pure. Certamente è difficile che al tavolo degli accordi vorranno accomodarsi i deputati del Pdl lealista (l'area Alfano-Schifani) o quelli dell'Udc, usciti entrambi dal governo dopo avere fatto parte della maggioranza che ha portato Lombardo a Palazzo d'Orleans.

La sicurezza di Lombardo, di poter contare sul Pd, è però minata da due personaggi di spicco dei democratici, ossia l'eurodeputato Rita Borsellino e il senatore Enzo Bianco, che hanno rivolto un "appello" affinchè il Partito democratico non sostenga la giunta del presidente Lombardo, osservando che "è contro l'interesse dei siciliani sostenere un governo inadeguato alla complessità delle questioni che la Sicilia deve affrontare".
"È contro l'interesse del Pd - si legge in una nota congiunta - fare da stampella al cammino avventuristico della giunta Lombardo. Quella di Lombardo è una proposta indecente che, se accolta, nuocerebbe al Pd e alla Sicilia".

Secondo Rita Borsellino e Enzo Bianco "il Pd, di fronte al fallimento del centrodestra, ha l'obbligo di garantire una rigorosa opposizione in Parlamento e di costruire un'alternativa ad una Giunta alleata del governo Berlusconi". "Per una forza come il Pd - osservano - il confronto parlamentare su riforme strutturali rientra in una naturale cultura di responsabilità che vede il perseguimento dell'interesse generale, mentre un sostegno a questo governo, a qualunque titolo e sotto qualunque ipocrita veste, sarebbe un atto politico incomprensibile, dannoso e inaccettabile. "In Sicilia - chiosano Bianco e Borsellino - il Pd deve saper coniugare l'opposizione con un'azione propositiva che consenta di candidarsi a governare la Sicilia, non passando dalla porta di servizio".

[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, La Siciliaweb.it]

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05 gennaio 2010
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