Quel tesoro ''dormiente'' nelle banche...
... la settimana prossima diventerà proprietà delle casse dello Stato e servirà per...
Più di un "tesoretto" quello che lo Stato vuole recuperare e trasformare in fondi. Sono i conti dormienti, ossia tutti quei depositi, spesso a pochi zeri, che non vengono toccati da dieci anni e che ora il Ministero del Tesoro ha intenzione di "risvegliare". Progettato, all'inizio, come una cassa per risarcire i risparmiatori colpiti dai crack finanziari, il "risveglio" è stato poi indicato come fonte per finanziare, in parte, la social card e per coprire l'indennizzo dei piccoli azionisti creditori di Alitalia. Secondo le ultime stime, si tratterebbe di 1.071.590 di conti, per un valore complessivo di oltre 798 milioni di euro. Una cifra di gran lunga inferiore a quelle ufficiose circolate nei mesi scorsi: le stime delle associazioni dei consumatori prospettavano un tesoretto da circa 10 miliardi di euro, distribuito su circa 500.000 posizioni 'in sonno' nelle banche
Già da qualche giorno è consultabile sul sito del dicastero (CLICCA QUI) l'elenco completo per coloro che non hanno fatto sapere che intendono fare del proprio conto in banca, alle Poste o presso società assicurative o di intermediazione mobiliare. Se entro lunedì prossimo, 15 dicembre 2008, l'interessato non si farà vivo, i suoi soldi verranno automaticamente trasferiti sul "fondo depositi dormienti".
Condizione minima per avviare l'esproprio: non aver registrato nessun movimento volontario negli ultimi dieci anni, nemmeno un estratto conto. Escluse, quindi, tutte quelle operazioni automatiche come l'addebito Rid e altre forme di pagamento effettuate da terzi, come l'accredito dello stipendio o della pensione.
Ma non sono soldi persi: dopo il termine fissato, il titolare può comunque richiedere i suoi soldi rivolgendosi direttamente al ministero del Tesoro. per farlo ha il cosidetto termine di prescrizione: dieci anni.
L'operazione, in realtà, era già partita il 17 febbraio scorso, quando gli istituti di credito avevano iniziato a censire i depositi, secondo quanto stabilito dalla Finanziaria 2006, e avvisare i diretti interessati. L'obbligo di invio della raccomandata ha riguardato, però, solo i conti con una somma superiore ai 100 euro. Passati i mesi di avviso, spetta ora al risparmiatore far uscire dal letargo il suo conto, altrimenti ci penserà il Tesoro.
[Informazioni tratte da Repubblica.it, Ansa.it]