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Quella cloaca del Csm offende gli italiani

Questa volta è toccato al senatore Maurizio Gasparri attaccare la magistratura

19 luglio 2008

"La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani". Ecco quanto dichiarato ieri dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ai microfoni di 'Radio Radicale'.
"Come presidente dei senatori del Pdl - ha detto Gasparri - reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L'obbligatorietà dell'azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La separazione delle carriere è un'esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un'emergenza democratica". "La magistratura - ha poi concluso il senatore del Pdl - seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un'azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano a un'immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente".

A Gasparri ha subito risposto il presidente dell'Associazione nazionale del magistrati Luca Palamara, secondo cui i giudici non si faranno "trascinare sul terreno dell'invettiva volgare e qualunquista", ma di fronte ai "tentativi ormai chiari di delegittimare l'intera magistratura" difenderanno strenuamente la loro indipendenza. Carlo Federico Grosso, in passato vice presidente del Csm, ha parlato di "un colpo di sole, che non mi pare proprio meriti commenti".
Poco dopo il chiarimento dello stesso Gasparri: "Non intendevo denigrare l'istituzione in quanto tale o chi ne ha la guida operativa - ha sottolineato in una nota -. L'espressione, che può essere apparsa indubbiamente eccessiva, estrapolata da un vivace contraddittorio radiofonico nel corso del quale sono stato pesantemente ingiuriato con offese inaudite - ha aggiunto il capogruppo del Pdl al Senato - era collegata alle note polemiche con taluni esponenti del Csm che recentemente hanno assunto iniziative che hanno alimentato un acceso dibattito anche in riferimento ai compiti e ai limiti delle diverse istituzioni".

"Un'espressione volgare, inqualificabile, irrispettosa, dalla quale chiediamo alla maggioranza di prendere immediatamente le distanze. Questo è quanto sostenuto da Federico Palomba, dell'Italia dei valori, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, in riferimento alle parole di Gasparri sul Csm. "Al di là della volgare espressione - ha spiegato Palomba - che si commenta da sé, è evidente che Gasparri non capisce niente di Csm, dato l'assemblamento sconclusionato di cose che mette insieme. La verità è che il suo capo, Silvio Berlusconi, gli ha ordinato di partire a testa bassa e lui l'ha fatto, senza guardare verso dove. Purtroppo, accade spesso all'onorevole Gasparri di partire al galoppo, ma in tutte le direzioni. Ma lasci parlare il suo 'capo-dante causa', dal quale almeno si capisce che cosa vuol fare: dopo avere occupato il Parlamento, che è ai suoi ordini, vuole occupare anche il terzo potere dello stato, la magistratura, per scegliere quali magistrati devono giudicare e quali processi devono essere fatti".

La replica del Partito Democratico alle parole di Gasparri è stata affidata al presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, che ha denunciato come "offensive e gravissime le parole venute da Gasparri contro il Csm presieduto, lo ricordo, dal Capo dello Stato". "Io credo che sia sotto gli occhi di tutti la necessità di una riforma complessiva della giustizia - ha precisato la senatrice Finocchiaro - E' evidente che il nostro Paese vive urgenze economiche drammatiche e su questo dovrebbe concentrarsi l'attività del governo italiano. Il Pd non vuole certo sottrarsi ad una discussione sulla giustizia. Ma l'obbiettivo di questa riforma deve essere quello di garantire al sistema una maggiore efficacia ed efficienza: è necessario, in ogni caso, tutelare gli interessi del Paese e dei cittadini italiani". "Una riforma contro la magistratura - ha spiegato ancora la senatrice -, o peggio ancora, per garantire immunità o tutelare una cerchia ristretta di persone sarebbe dannosa per tutti. Certamente vanno riviste una serie di questioni e di meccanismi, errori e storture esistono, ma la priorità non può essere quella di colpire l'autonomia della magistratura o quella di fare del Csm un obiettivo da distruggere".

[Informazioni tratte da Adnkronos.com e Corriere.it]

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19 luglio 2008
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