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Quella commessa era dei Cantieri palermitani!

Degenera la protesta dei lavoratori della Fincantieri di Palermo preoccupati per il loro futuro occupazionale

19 luglio 2011

Cassonetti dei rifiuti e un un'automobile dati alle fiamme. Si sono vissuti veri momenti di tensione ieri davanti al Cantiere navale di Palermo, dove è esplosa la protesta dei lavoratori preoccupati per il loro futuro occupazionale.
La protesta delle sigle sindacali Ugl, Fim e Uilm dello stabilimento Fincantieri di Palermo si fa, quindi, sempre più rovente. In precedenza i lavoratori avevano occupato gli uffici della direzione dello stabilimento, ed erano saliti sulla gru del cantiere della portata di 200 tonnellate in segno di protesta, chiedendo un incontro urgente all'amministratore delegato del Gruppo, Giuseppe Bono.
Le iniziative, queste ultime estreme, rientrano nello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali dopo la perdita della commessa da 70 milioni di euro che era destinata allo stabilimento palermitano. "Abbiamo già proclamato anche lo sciopero della fame e della sete - spiega Nino Clemente, componente della segreteria provinciale della Fim - e non ci muoveremo da qui fino a quando Fincantieri non provvederà ad una redistribuzione dei carichi di lavoro per garantire anche l’attività nel cantiere palermitano. Siamo stanchi, l’assenza del piano alternativo a quello che prevedeva le chiusure e i ridimensionamenti insieme agli ultimi episodi ci allarmano e creano tensione fra gli operai che ora non smetteranno di protestare fino a quando non otterranno certezze".
Il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici Palermo, Gabriele Specchiarello, ha evidenziato come "la mancata acquisizione della commessa Costa Romantica è solo l'ultimo episodio nella crisi del lento stillicidio del cantiere palermitano. Senza una chiara definizione dei carichi di lavoro e degli ordini, non abbiamo futuro. Con lo sciopero e le proteste di questi giorni - ha concluso il sindacalista - chiediamo all'azienda, una volta per tutte, risposte serie per i lavoratori, e alle istituzioni locali e al Governo di fare la propria parte per salvaguardare il patrimonio della cantieristica siciliana".

All’assemblea di Cgil Cisl e Uil che si è tenuta ieri mattina nella sede dei cantieri ha partecipato anche Mimmo Di Matteo segretario provinciale della Cisl: "Chiediamo un intervento immediato delle istituzioni - ha affermato - per sollecitare Fincantieri a mantenere gli impegni assunti sul cantiere di Palermo. E’ una stranezza l’assegnazione al cantiere di Genova della commessa destinata al capoluogo siciliano che fino ad ora non ha trovato alcuna spiegazione". Di Matteo rilancia ancora "la richiesta rivolta alla Regione di sollecitare subito un tavolo al Ministero delle Attività produttive per discutere del vero rilancio della cantieristica navale e della salvaguardia dei posti di lavoro".
Intanto la protesta continua anche davanti ai cancelli dello stabilimento dove gli operai sono riuniti in assemblea. Sono 220 al momento i lavoratori in cassa integrazione. Oggi è il sesto giorno consecutivo di mobilitazione: la protesta è cominciata la scorsa settimana dopo che i sindacati hanno appreso che era sfumata la commessa per la riparazione di una nave da crociera, assegnata a un cantiere di Genova.

[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, €conomiaSicilia.com-Italpress, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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19 luglio 2011
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