Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Quella scelta consapevole di togliersi la vita. La prima causa di morte tra i giovani è il suicidio

15 settembre 2006

Sono dati inquietanti quelli che sono stati diffusi dall'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, l'11 settembre scorso, giorno nel quale oltre a ricordare l'immane tragedia delle Torri gemelle, ricorre anche la Giornata Mondiale della prevenzione del suicidio.
Questi dati ci informano, infatti, che il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni. E non si tratta di un problema che riguarda solo le società del nord Europa, i paesi dove la voglia di vivere viene a mancare perché si ha tutto, si è sempre usato dire. Anche nel nostro Paese i numeri sono allarmanti, visto che l'8% di tutti i decessi tra i ragazzi nella fascia di età 10-24 anni è determinato dalla scelta consapevole di togliersi la vita.
In Italia si registrano ogni anno 9 casi di suicidio ogni 100 mila abitanti tra i maschi (dati Iss-Istat aggiornati al 2001) e 2,6 tra le donne
. Ciò significa che i suicidi nel nostro Paese sono circa 4 mila l'anno (3mila tra gli uomini e mille tra le donne), con tassi più alti tra gli over-65 (23 casi per 100mila abitanti).

Un fenomeno, dunque, maggiormente diffuso tra gli uomini, soprattutto con un alto grado di istruzione, anche se i tentativi di suicidio sono più numerosi tra le donne. Ma è il malessere tra i giovani, come accennato, che preoccupa e inquieta maggiormente: nella fascia 10-24 anni si registrano 5 casi di suicidio per 100 mila abitanti, e, sempre secondo l'Oms, il 40% dei ragazzi che non è riuscito nel primo intento, ripete il gesto.
Una possibile risoluzione del problema, secondo  la responsabile famiglia e minori di Forza Italia, Maria Burani Procaccini, sarebbe quella di ''potenziare i servizi di psicoterapia pubblici avvicinandoli ai giovani''. ''Si tratta ancora di una scelta dolorosa e drammatica - ha sottolineato Burani - spesso accompagnata e dettata dalla depressione clinica. C'è la necessità - ha proseguito la senatrice - di mettere a fuoco una strategia complessa ed efficace contro la depressione, contro cui disponiamo di armi cliniche di primo livello, ma di comprendere anche il disagio e di contenerlo''. Per questo, Burani Procaccini chiede alle Regioni di ''potenziare i servizi di psicoterapia pubblici e di avvicinarli ai giovani''. Quindi una richiesta anche al ministro dell'Istruzione: ''Spero che il ministro Fioroni voglia occuparsi di una possibile ed auspicabile concertazione di servizi e di obiettivi fra la Scuola e le istituzioni sanitarie per agire meglio in chiave preventiva''. Nella scuola ad esempio, è il monito degli esperti, veri programmi di prevenzione non sono mai stati attuati, mentre è proprio tra i banchi che più chiaramente si possono manifestare i segni del disagio.

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

15 settembre 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia