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Quelle scarpe contro Bush...

Mentre il giornalista iracheno che ha lanciato le scarpe a Bush rischia una condanna a 15 anni...

23 dicembre 2008

E' in calendario per il 31 dicembre a Bagdad il processo contro Muntadhar Al Zaidi, il giornalista iracheno del canale tv sunnita al-Bagdadia, che una settimana fa in occasione della visita di George W. Bush ha lanciato le sue scarpe contro il presidente statunitense (Leggi "Iraqi shoes for Bush" - Guidasicilia.it).
"L'inchiesta è terminata e il fascicolo è stato trasmesso alla corte criminale centrale dell'Iraq. Il processo inizierà mercoledì 31 dicembre. Si svolgerà presso questa corte in presenza dei media", ha detto il giudice istruttore Dhiya Al Kenani, aggiungendo che "non abbiamo modificato i capi d'accusa contro Montazer Al Zaidi", che sarà giudicato per il reato di "aggressione contro capo di Stato straniero durante una visita ufficiale". Un reato per il quale rischia, sulla base del codice penale iracheno, dai cinque ai 15 anni di reclusione.

E se il giornalista iracheno rischia, dunque, un lungo periodo di detenzione nonostante essere diventato il beniamino di moltissimi iracheni, un produttore di scarpe turco che ha rivendicato la "paternità" del modello di scarpa lanciato a Bush, "rischia" di diventare parecchio ricco.
Infatti, quelle scarpe lanciate contro il presidente americano in segno di disprezzo sembra siano diventate un'icona e possibile fonte di grandi affari. E grandi affari ha, per l'appunto, fiutato nell'aria l'imprenditore turco Ramazan Baydan, che ha subito rivendicato la paternità del modello usato dal reporter Montazer Al Zaidi: sostiene che si tratta delle "sue" Ducati 271. Vero o no, gli ordinativi all'azienda di Baydan, per quel modello di scarpe hanno iniziato a fioccare da tutto il mondo.

Certo, ormai è impossibile provare che le scarpe di Muntazar fossero proprio quelle disegnate da Baydan: le originali sono state distrutte dai servizi di sicurezza iracheni per timore che contenessero esplosivo. Ma l'imprenditore di Istanbul ne è sicuro, tanto da aver già pronta la campagna pubblicitaria da lanciare in turco, inglese e arabo. Migliaia di manifesti con scritto: "Addio Bush, benvenuta democrazia".
In realtà altri produttori, dal Libano alla Cina, all'Iraq stesso, hanno avanzato la stessa pretesa dell'imprenditore turco. Fatto sta, però, che si è diffusa la voce che si trattasse proprio del modello disegnato da Baydan e gli ordini si sono impennati.
Un distributore britannico ha proposto al calzaturificio Baydan di commercializzare le Ducati 271 in Europa con un primo ordinativo di 95 mila pezzi.  E anche negli States fioccano le richieste e da lì è partito un ordine da 18mila paia.
Insomma gli affari dell'imprenditore turco hanno superato ogni confine e vanno davvero a gonfie vele. Ironico il commento del general manager dell'azienda di Baydan: "Il presidente Bush ha fatto qualcosa di buono per l'economia mediorientale prima di lasciare il suo incarico".

[Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it]

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23 dicembre 2008
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