Quelle stragi del sabato che sembrano non finire mai
I ragazzi continuano a morire maggiormente a causa degli incidenti stradali
Su un totale di 60.157 incidenti stradali, 26.714 avvengono nel fine settimana, e su 1.459 persone decedute 764 muoiono nelle notti del week end. Parlano chiaro i dati forniti dall'Osservatorio permanente delle stragi del sabato sera, formato da Polizia e Carabinieri: nel periodo gennaio-giugno 2008, sul totale degli incidenti registrati quelli del sabato sera sono più di un terzo e più della metà i morti. Gli incidenti sono dunque la prima causa di morte in Italia fra i giovani e la terza in assoluto, dopo le malattie cardiocircolatorie e i tumori.
Ma i numeri forniti dall'Osservatorio meritano un'analisi più approfondita: durante i fine settimana del primo semestre di quest'anno le pattuglie di Polizia e Carabinieri hanno controllato 126.262 conducenti, il 25,16% in più rispetto allo stesso periodo del 2007. Fra questi, 12.756 sono risultati positivi al test sull’alcool: questo significa che il 10% delle persone sottoposte a controllo aveva bevuto troppo, mettendo in pericolo la propria vita e quella dei passeggeri.
Le donne rimangono sempre più prudenti alla guida: su 97.884 conducenti uomini 11.611 erano positivi all'alcol (cioè l'11,86%), mentre su 28.378 donne erano positive solo 1.145, pari al 4,03%.
Complessivamente gli incidenti nei fine settimana del periodo considerato sono stati 26.714 e hanno provocato la morte di 764 persone, di cui 243 nella fascia oraria 22-06. Di queste, 296 avevano meno di 30 anni.
Sono cifre allarmanti, che impongono una seria riflessione al governo e agli enti locali per trovare politiche adeguate a impedire che il massacro continui, anno dopo anno. Ma, sottolineano gli operatori di sicurezza, per la prima volta oggi c'è un elemento positivo: se si confrontano i dati 2008 con quelli del 2007 si trova che gli indicatori sono tutti in calo. Gli incidenti sono diminuiti del 10,8%, i decessi del 14,3% e di quasi il 21% le morti dei ragazzi sotto i 30 anni.
L'inversione di tendenza è dovuta a un maggiore impegno nella prevenzione e nei controlli. Ma occorre continuare in un attento lavoro di programmazione degli interventi fra tutti i soggetti coinvolti - amministratori, poliziotti e carabinieri, medici e volontari. Avverte infatti il prefetto Luciano Rosini, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato: "Speriamo che il trend favorevole sia solo il primo segno di un deciso cambiamento di prospettiva per l’affermazione, finalmente, di una cultura della sicurezza sulle strade". [Adnkronos/Ing]