Quello che successe a Claudio Castagnetti, morto in una prigione del Quebec, è ancora un mistero
Quanto è veramente accaduto il 23 settembre scorso nella cella di una prigione di Quebec City, dove Claudio Castagnetti, giovane creativo palermitano, è stato rinchiuso per disturbo alla quiete pubblica e qui è morto in circostanze misteriose, ancora non si è potuto sapere.
L'altro ieri, l'Ambasciatore del Canada in Italia, Alexander Himelfarb, è stato convocato alla proprio in relazione al caso di Claudio Castagnetta.
L'Ambasciata d'Italia a Ottawa e il Consolato Generale a Montreal avevano a suo tempo chiesto immediatamente - e a più riprese - di conoscere nei dettagli le cause del decesso del connazionale. Una richiesta inevasa tanto più che, ad oggi, l'inchiesta giudiziaria non si è ancora conclusa.
“E' un silenzio inspiegabile”. Così l'ambasciatore italiano a Ottawa Gabriele Sardo, ha commentato il silenzio sulle indagini, tanto che verso la fine di novembre ha scritto una lettera al premier del Quebec Jean Charest. L'ambasciatore ha fatto riferimento alla morte di Castegnetta e a quella di Robert Dziekanski, l'uomo di origine polacca ucciso dalla pistola Taser al Vancouver International Airport. ''Pur accomunati dallo stesso triste destino, la diversità tra i due casi c'è, e riguarda i diversi tempi di reazione che hanno avuto il Governo di Ottawa e quello Provinciale del Québec: il primo ha chiesto conto e ragione dell'accaduto in pochi giorni, il secondo è chiuso in un silenzio totale da due mesi, né si ha idea di quando tale silenzio finirà. Le sollecitazioni che le autorità diplomatico-consolari italiane in Canada hanno indirizzato al Governo del Québec, ai vari livelli, non sembrano sino ad oggi avere prodotto una risposta chiara alla domanda: come è morto Claudio Castagnetta?”.
Insieme con il rammarico per la prolungata incertezza sugli esiti dell'indagine, all'Ambasciatore Himelfarb è stata rappresentata l'aspettativa della famiglia e delle Autorità italiane di conoscerne al più presto gli esiti.
Secondo quanto si è appreso da una nota della Farnesina, l'Ambasciatore del Canada ha espresso ''piena comprensione'' per le legittime aspettative italiane, ed ha confermato che il Governo canadese e quello provinciale del Quebec si stanno adoperando, nel rispetto delle competenze della magistratura canadese, affinché la famiglia Castagnetta e le competenti Autorità italiane vengano informate non appena saranno disponibili le risultanze dell'inchiesta.
Tra le ultime informazioni ci sono quelle avute da un testimone e una foto, pubblicata ad ottobre dal Globe and Mail e ripresa dal Journal De Quebec, che ritraggono Claudio Castagnetta che si sente male in prigione, mentre la polizia lo guarda senza fare nulla. “Lo guardavano come un animale da circo in gabbia”, ha detto un testimone che non ha voluto rilasciare il suo nome, aggiungendo che la polizia lo avrebbe osservato mentre soffriva e vomitava ripetutamente e aveva attacchi di convulsioni durante il periodo trascorso in carcere. Il testimone oculare è un veterano che ha lavorato nell'esercito canadese, per cui è stato in Bosnia e Afghanistan. “Ho servito il mio Paese in Afghanistan - ha dichiarato il testimone oculare - e posso dire che prigionieri in quei posti sono trattati meglio di Castagnetta. Non potevo credere ai miei occhi. Quell'uomo aveva bisogno immediato di aiuto medico. Stava soffrendo. Era malato. Non sarebbe mai dovuto essere in carcere”. Secondo il testimone, Castagnetta era agitato quando è stato messo in cella. La polizia gli avrebbe detto: “Hai due possibilità. O ti calmi e ti diamo una cella con un letto, oppure ti comporti da matto e dormirai nudo nel pavimento della cella”. Claudio avrebbe risposto - sempre secondo il testimone - che preferiva essere nudo nella cella.
Il testimone ha inoltre aggiunto che il giovane ha rifiutato di dire il suo nome e ha trascorso la notte in cella, piangendo e emettendo suoni bizzarri, che hanno dato fastidio a altri detenuti che hanno minacciato di picchiarlo. “Nelle prime ore della mattina - ha proseguito il testimone oculare - una poliziotta gli ha detto di fare silenzio altrimenti lo avrebbero spostato con gli altri detenuti e sarebbe stato picchiato”.
Secondo questo testimone Castagnetta non avrebbe sbattuto la testa contro il muro quella notte. La mattina dopo tutti i detenuti sono stati trasportati in tribunale per le contestazioni delle accuse. Sono stati messi nelle celle di attesa. E' a quel punto che le condizioni di Castagnetta si sono deteriorate, ha detto il testimone. Castagnetta ha vomitato ripetutamente. Si buttava acqua in faccia e sulla testa e si prendeva e storceva la pelle del volto. “Gli altri prigionieri hanno chiesto aiuto alla polizia. Sembrava che Claudio stesse per esplodere. Continuava a leccare le pareti della cella, mettendosi le dita in bocca. Era uno spettacolo orribile da guardare. La polizia lo guardava senza fare nulla. Poi Claudio mi ha chiesto di colpirlo”. Quindi, il giovane sarebbe caduto al suolo in preda a convulsioni.
Il testimone ha dichiarato che ha rivisto Castagnetta solo nel pomeriggio, quando è apparso confuso, ma più calmo. Ma poco prima che i prigionieri fossero scortati all'autobus, che li avrebbe portati al centro di detenzione di Orsainville, appena fuori Quebec City, il testimone ha detto di aver visto Castagnetta indossare un casco da hockey. E ha pensato che dopo essere stato in tribunale gli avessero messo il casco per evitare che si facesse male. Durante il viaggio in autobus, Castagnetta ha continuato a sbattere la testa con forza tremenda contro il rinforzo in plexiglas. “Mai visto niente del genere - ha detto il testimone - si capiva che non riusciva a respirare bene. Si è fermato per un paio di volte e poi ha ripreso a battere la testa sul lato e dietro la sua sedia".
Un impiegato del carcere, anche questo anonimo, ha dichiarato che ci sono voluti 45 minuti, da quando Castagnetta è arrivato in carcere, prima che arrivasse un'ambulanza e lo trasportasse in ospedale, dove poi è stato dichiarato morto.
Le notizie sul ''caso Castagnetta'' di Guidasicilia.it: (Guidasicilia, 25/09/07); (Guidasicilia, 26/09/07); (Guidasicilia, 01/10/07); (Guidasicilia, 06/10/07)