Querelle ZPS a Messina. Il WWF Sicilia: ''Rischio di pesanti multe e perdita dei fondi comunitari''
Le direttive comunitarie non vietano la realizzazione di opere, ma chiedono una responsabile e onesta e corretta pianificazione, con percorsi stabiliti che valutino gli impatti nel complesso delle opere e non le singole iniziative. Perdere quest'opportunità significa accelerare la devastazione priva di logica del territorio, aggravando pericolosamente la sicurezza dei cittadini, già precaria per la naturale localizzazione della città. Questa la posizione del WWF Sicilia all'indomani delle dichiarazioni dell'amministrazione comunale di Messina sulla querelle dello ZPS.
''L'Unione Europea chiede di rispettare territori che hanno una valenza naturalistica di importanza internazionale e indica norme precise per la gestione degli stessi, chiede di non continuare a costruire senza alcuna logica e senza rispettare neanche le fragili dinamiche idrogeologiche dei territori'', afferma Franco Russo, presidente del WWF Sicilia. ''Il bene dei cittadini è capire che esistono norme che, se disattese, costeranno alla collettività, sotto forma di multa, ingenti somme''.
Nel febbraio del 2005, l'Assessore Cascio - uno dei maggiori esponenti di Forza Italia in Sicilia - ha approvato nuove ZPS inclusa quella dello Stretto di Messina perché, se non si fosse proceduto in tal senso, si sarebbero pagate 100.000 euro di multa al giorno, per ogni giorno di violazione.
''L'errore del Comune di Messina consiste nel non aver provveduto a una pianificazione territoriale riveduta e corretta - come aveva già segnalato e richiesto il WWF nel marzo del 2006 - all'interno di un piano di gestione, impedendo al contempo il proliferare di cantieri in aree vulnerabili'' continua Anna Giordano dell'ufficio Biodiversità del WWF Italia. ''L'individuazione come ZPS è un grande riconoscimento europeo che viene dato a questo territorio ancora meraviglioso, che consentirebbe di rivedere quanto pianificato - considerato da molti un errore del passato per il quale non vi erano soluzioni - e regalando finalmente alla città uno sviluppo a misura d'uomo e ambiente''.
Se le rimostranze del Comune di Messina e di altre amministrazioni avranno esito, sarà difficile giustificare davanti ai cittadini le multe che verranno comminate alla Sicilia per l'infrazione comunitaria che ne deriverebbe.