Questa estate si torna a scavare ad Halaesa Arconidea
Sono tre le missioni di scavo archeologico nel sito che si trova nel territorio di Tusa (ME)
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Anche quest'anno si avvia la campagna di scavi nell'antica città di Halaesa Arconidea, nel territorio di Tusa (ME).
In particolare l'Università di Amiens, sotto la direzione della professoressa Michela Costanzi, è impegnata ormai da anni nell'esplorazione di tre settori del sito archeologico: l'acropoli meridionale, l'area a sud dell'agorà e il teatro.
Le indagini quest'anno si concentreranno nell'area dell'acropoli meridionale, dove sono state già messe in luce strutture murarie relative ad ambienti e tratti di un asse stradale sud-nord, riferibili al tessuto urbano della città. A questo proposito, l'Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, ha già disposto un finanziamento per consentire la prosecuzione degli scavi del teatro ellenistico.
L'Università di Messina (Dipartimento di Civiltà antiche e moderne), sotto la direzione del professor Lorenzo Campagna insieme all'Università di Oxford, sotto la direzione del professor Jonathan Prag, esploreranno l'area del Santuario principale della città, posto sulla sommità della collina, sede dell'Acropoli settentrionale, prospiciente il mare. Il santuario comprende una serie di edifici di culto, tra cui quello dedicato ad Apollo, il più grande e importante Tempio del sito. Le indagini, avviate tra fine giugno e i primi di luglio stanno riguardando le aree circostanti il santuario, sui versanti sud ed est, con l'obiettivo di individuare la via di accesso al complesso sacro.
L'Università di Palermo (Dipartimento Culture e Società) quest'anno sarà impegnata in due diversi settori del sito. Il professore Aurelio Burgio, a partire dal 18 luglio, dirigerà la missione di scavo che continuerà l'indagine del settore orientale delle fortificazioni dell'antica città, tra le torri B e C e la corrispondente via di accesso. Il professore Massimo Limoncelli, invece, a partire dal 5 settembre dirigerà la missione di scavo che riprenderà, dopo 15 anni, il completamento dello scavo del complesso monumentale dell'agorà.