Raffaele Lombardo va avanti
''Se continuano di questo passo i membri del Pdl all'Ars finiranno per estinguersi''
Prima c'è stato l'azzeramento, diciamo a "sorpresa", della Giunta regionale, decisa dal governatore Lombardo. Poi, tra il giorno della tabula rasa e le elezioni europee, si sono susseguiti una serie di discorsi, strappi e rotture, voci di corridoio che dicevano che tutto ben presto si sarebbe rimesso a posto, insinuazioni sul fatto che quanto messo in piedi da Raffaele Lombardo era stata soltanto una farsa. Il presidente della Regione siciliana ha però continuato per la sua strada. Giochi politici interni alle compagine politiche che hanno formato il primo governo Lombardo, su questo non c'è dubbio, così com'è indubbia la volontà ferrea del leader del Mpa di voler portare a compimento il suo disegno politico e governativo.
"La riunione del gruppo del Pdl all'Ars è stato un flop alla grande, continuando di questo passo finiranno con l'estinguersi. Non capisco perché si ostinino a chiedere azzeramenti della giunta che non ci saranno". Queste le ultime considerazioni di Raffaele Lombardo a commento delle richieste dal Popolo delle Libertà dopo il vertice interno al partito.
"Se vogliono ragionare si affidino a Berlusconi con il quale dovrò incontrarmi prima o poi - ha aggiunto riferendosi ad una parte del Pdl, quella della corrente Castiglione-Alfano-Nania - e si arrivi ad una intesa che non può che essere ispirata ai criteri che stanno alla base della formazione della giunta e cioè non vi sarà nessuno che ha remato contro o che che sia collegato a chi ha remato contro".
Insomma, lui andrà avanti e formerà il Lombardo-bis come crede meglio. Finora il governatore ha nominato solo nove dei 12 assessori previsti (LEGGI). "Nei prossimi giorni completerò la giunta - ha annunciato - il conto alla rovescia sta per arrivare a zero. Sceglierò guardando a uomini della stessa risma di quelli che compongono la giunta già nominata".
La preghiera di Bondi - Nei giorni scorsi Sandro Bondi, uno dei coordinatori nazionali del Pdl, ha rivolto a Lombardo un appello affinché in Sicilia, all'interno del Popolo delle Libertà, non vi siano più strappi e divisioni. "La Sicilia è stata sempre importante se non decisiva per l'affermazione del Centrodestra in Italia e perfino nella costruzione e nella prefigurazione di alleanze a livello nazionale", ha detto Bondi invitando il governatore siciliano "a non voler procedere attraverso strappi o inutili forzature e soprattutto a non voler alimentare, consapevolmente o meno, divisioni all'interno del nostro partito". Solo a queste condizioni, ha aggiunto Bondi, "si può riprendere un dialogo ed un impegno comune a partire da un sincero chiarimento con i rappresentanti del Pdl a livello nazionale". "In questa cornice - ha aggiunto ancora - il Centrodestra ha accettato di sostenere convintamente e lealmente Raffaele Lombardo a presidente della Regione Sicilia, nell'ambito cioè di un'alleanza politica regionale e nazionale fondata sulla pari dignità e sul rispetto reciproco".
"La Sicilia, poi - ha voluto sottolineare l'ex ministro - è anche per il Centrodestra la Regione che esprime alcuni fra i suoi più importanti leader nazionali, politici e istituzionali, fin dalla sua nascita nel 1994". "Per tutte queste ragioni - ha aggiunto uno fra i più fedeli del Cavaliere - avevamo chiesto al presidente Lombardo di non aprire una crisi al buio, oltretutto alla vigilia delle elezioni, e ancor più di soprassedere alla nomina di una nuova Giunta, almeno fino a quando non si fosse raggiunto un accordo complessivo con i rappresentanti del Pdl sia a livello regionale che nazionale".
Stando alle affermazioni di Lombardo riportate all'inizio, l'appello-invito, o se si preferisce, l'invito-appello di Bondi sembra proprio non essere stato ascoltato.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, ASCA, Ansa.it]