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Raggiunto l'accordo tra Governo e Regioni sul ''Piano Casa''

L'accordo prevede aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione

01 aprile 2009

Nella tarda serata di ieri è stata raggiunta l'intesa tra governo e regioni sulle misure per il rilancio dell'edilizia in un'ottica anticrisi. L'intesa è stata ratificata in una Conferenza unificata convocata poco prima del Consiglio dei ministri: "La Conferenza unificata ha approvato il testo dell'accordo sul piano casa che abbiamo siglato ieri con Comuni, Province, Regioni e governo". Ad annunciarlo è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha espresso la sua "soddisfazione per questa intesa" sottolineando che le Regioni "si sono mosse unitariamente".
Nel piano è stato poi introdotto "un altro aspetto per noi, che è il vero piano casa: si farà uno studio di fattibilità per nuovo piano" ha annunciato Errani, sottolineando che, oltre ai 550 milioni già previsti, "si lavorerà anche per trovare ulteriori risorse sia pubbliche sia private, per affrontare quella che è una vera e propria emergenza: famiglie e persone che non hanno reddito per pagare l'affitto di mercato. Bisogna che riusciamo ad affrontare in tempi rapidi questa che è una emergenza. Questo è il piano casa, le altre sono norme per la ripresa dell'edilizia", ha concluso Errani.

Alla riunione a Palazzo Chigi ha partecipato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, a quanto si è appreso, ha annunciato l'approvazione di un decreto legge sul piano casa tra 8-10 giorni. Il provvedimento conterrà norme sulla semplificazione delle procedure amministrative per quanto attiene alle competenze statali. Come stabilito dall'intesa, invece, le regioni avranno 90 giorni di tempo per legiferare in materia nel rispetto dei principi sanciti dall'accordo.
L'intesa è arrivata dopo una lunga giornata di incontri, iniziata con la Conferenza delle Regioni di martedì, dove i presidenti avevano condiviso all'unanimità una bozza di accordo da proporre al governo. Alle 15 è iniziato il confronto tecnico-politico con i ministri per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli. Fitto, nel corso del pomeriggio, ha avuto anche due colloqui con il premier per aggiornarlo sull'andamento dei lavori. Il tavolo è proseguito fino a tarda sera per limare il testo e alla fine l'intesa è stata trovata. La base dell'accordo resta, in linea di massima, la bozza votata la mattina all'unanimità dai governatori.

L'intesa definisce alcuni contenuti che spetterà a leggi regionali mettere in atto: via libera agli aumenti volumetrici del 20% per abitazioni uni e bifamigliari (abitazioni fino a 1.000 metri cubi), a patto che siano usate tecniche di bioedilizia o risparmio energetico. Confermata anche la possibilità di demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico fino al 35%, con l'uso di tecniche di bioedilizia e risparmio energetico. Tutto ciò riguarderà solo l'edilizia residenziale fuori dai centri storici e dalle aree protette, starà inoltre alle Regioni valutare le zone e i beni all'interno del proprio territorio. [Adnkronos]

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01 aprile 2009
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