Rahmatullah Hanefi sta male e la sua vita è in pericolo. La denuncia di Teresa Strada, presidente di Emergency
''Rahmatullah sta molto male. L'unico rene che ha è gravemente compromesso, e se non si sottopone subito ad un trapianto rischia di morire''. Nei giorni scorsi dalle colonne di Repubblica Emergency ha lanciato un nuovo appello per Ratmatullah Hanefi.
Il responsabile mediatore nel caso Mastrogiacomo arrestato dai servizi segreti afghani lo scorso 20 marzo, a causa della scarsissima assistenza sanitaria sarebbe in pericolo di vita. ''Ho scritto lettere a Prodi, D'Alema e Karzai per spiegare che Rahmatullah ha gravi problemi renali, ma non ho avuto risposte - ha spiegato Teresa Strada, presidente di Emergency -. Durante il rapimento dell'inviato di 'Repubblica' i contatti tra Gino Strada e il premier italiano e il nostro ministro degli esteri erano stati quotidiani. Ma da dopo la liberazione di Mastrogiacomo, mio marito ha chiamato più volte al telefono, ma Prodi e D'Alema non hanno mai risposto''. "L'Italia ha speso 50 milioni di euro per creare un sistema giudiziario in Afghanistan, ma il caso di Rahmatullah, sequestrato illegalmente dai servizi segreti, dimostra che cosa sia veramente la giustizia in quel paese. A lui sono negati i diritti di difesa e un processo giusto''. Al punto che, ha denunciato ancora Teresa Strada, ''l'avvocato che abbiamo ingaggiato per la difesa non ha avuto la possibilità di accedere al fascicolo per sapere cosa sia successo''.
Sul futuro di Emergency Teresa Strada è stata chiara: ''Torneremo in Afghanistan solo quando Rahmat sarà liberato e se il capo dei servizi segreti di Kabul ritirerà le gravi accuse lanciate contro di noi di complicità con i terroristi''.