Rapina a mano armata in un asilo
Quanto è successo a Monreale (PA) è il sintomo di una pericolosa degenerazione che deve profondamente indignare tutti
Quanto è successo ieri mattina a Monreale costringe ad una riflessione amara. Se in una cittadina si arriva ad accadimenti tanto gravi, bisogna che si intervenga in maniera decisa e che, non solo chi di dovere ma og ni singolo cittadino si fermi a riflettere sul proprio senso di civiltà e impegnarsi nella ricerca del senso più profondo di indignazione e rivolta.
Monreale, cittadina tanto bella che, in potenza, potrebbe essere ascritta nell'elenco dei siti patrimonio dell'Umanità, da più di una settimana è sotto il tiro dei piromani che hanno incendiato decine di ettari di bosco e macchia mediterranea, tanto da fare scattare lo stato d'emergenza per i presunti interessi della mafia nel business delle costruzioni. Da ieri, il borgo normanno che sovrasta Palermo, si è scoperto ancora più vulnerabile: due giovani con pistola in pugno hanno fatto irruzione in un asilo nido facendosi consegnare i soldi da poco versati per la retta scolastica (400 euro circa), mentre i bimbi nelle stanze aspettavano il suono della campanella per riabbracciare i propri genitori.
Intorno a mezzogiorno i due malviventi, a volto scoperto, hanno fatto irruzione nei locali della cooperativa 'Il Girasole', lungo la Circonvallazione. Secondo una prima ricostruzione, i due sono riusciti a entrare nella scuola grazie a un escamotage: al citofono hanno detto di volere iscrivere i propri figli nell'istituto; quindi sono entrati chiedendo di poter fare un giro per prendere visione dei locali e all'improvviso hanno fatto irruzione nell'ufficio dove in quel momento c'era una delle coordinatrici, puntandole contro una pistola e facendosi consegnare il denaro. Poi sono fuggiti senza tra l'altro portare con sè alcune borse che le insegnanti, impegnate nelle classi, avevano lasciato nell'ufficio.
I dirigenti dell'istituto hanno subito avvertito i carabinieri che si sono recati a scuola, suscitando paura e sgomento tra i genitori che attendevano l'orario d'uscita per poter riprendere i bambini. "Siamo sotto choc", ha detto la presidente della cooperativa, Giusi Scafidi, che ha comunque rassicurato i genitori: "Non c'è stata alcuna imprudenza da parte nostra, erano dei balordi, purtroppo la situazione a Monreale sta diventando critica".
Allarga le braccia Armando Abate, padre di un alunno di 2 anni. "La scuola non c'entra nulla, anzi - ha detto - sono soddisfatto del modo in cui hanno gestito questa vicenda, preoccupandosi prima di tutto dei bambini, che non si sono resi conto di quello che era successo". "Certo - ha aggiunto il genitore - rimane la rabbia se si pensa che cose del genere possano capitare anche in un asilo nido". "È sempre stata una scuola modello - ha concluso Abate -. Non vorrei che quanto accaduto possa fare soltanto immaginare a qualcuno di chiedere i militari davanti le scuole. Il problema è la sicurezza in generale dei cittadini".
Il deputato del Pd, Tonino Russo, padre di uno dei bambini dell'asilo, ha infatti lanciato l'allarme: "La città è in preda alla criminalità, questo è il prezzo che stiamo pagando tutti per le scelte scellerate del governo centrale in tema di sicurezza".
Dirigenti e insegnanti sono stati ascoltati dai carabinieri. I due rapinatori avrebbero già le ore contate, hanno agito a volto scoperto e i carabinieri sono sulle loro tracce grazie all'identikit fatto dopo avere ascoltato alcuni testimoni. Certo, rimane la paura per il modo in cui è stato violato l'asilo, dove una cinquantina di famiglie lascia in custodia i propri figli, bambini da 1 a 4 anni.