Razzismo e xenofobia nell'Unione Europea: tendenze, sviluppi e buone pratiche
Dal resoconto annuale sul razzismo in Europa, i Rom e gli ex cittadini sovietici risultano i più discriminati
razzismo - etimologia deriv. di razza1, sul modello del fr. racisme - definizione s. m. 1 tendenza a considerare la razza come fattore determinante dello sviluppo civile di una società e quindi a evitare mescolanze con altri popoli, considerati di razza inferiore, mediante la discriminazione o, in casi estremi, mediante la persecuzione e la loro distruzione. 2 (fig.) ogni tendenza che favorisca o determini discriminazioni sociali.
Il rapporto annuale dell'European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, l'organismo dell'Unione Europea che ha il compito di fornire agli stati membri informazioni e dati sul razzismo, la xenofobia, l'islamofobia e l'antisemitismo, e di formulare piani di intervento per contrastarli, denuncia che i Rom, che il rapporto indica come zingari, sono oggi il gruppo etnico che deve affrontare maggiori discriminazioni nel lavoro, nell'alloggio e nell'istruzione. I Rom, scrive il rapporto, sono vittime di continue violenze razziste.
Il rapporto sottolinea che ''La storia particolare e le caratteristiche della popolazione degli stati membri dell'Unione'' sono tra le cause di questa avversione nei confronti di questo popolo e degli ex cittadini sovietici.
Il rapporto include una valutazione generale in cinque aree di ricerca: la legislazione, l'occupazione, l'accoglienza, l'istruzione, la violenza e i crimini razziali. ''Ci sono - si legge nella relazione - alcuni esempi di 'good practice' (buone pratiche) sia degli stati nucleo della Ue che dei nuovi membri, ma è chiaro che molti stati rimangono molto indietro''.
I bambini Rom esclusi dall'istruzione. Sono la Repubblica Ceca, la Spagna e l'Ungheria i paesi che discriminano maggiormente i Rom, che in questi stati hanno maggiori difficoltà a essere accolti. ''Ma in molti paesi - sottolinea il rapporto -, nelle scuole i bambini Rom sono concentrati in classi speciali, con la tendenza a bollarli come non adatti alla scolarizzazione o con difficoltà di apprendimento''.
La nuova Ue e le etnie. Gli esperti europei sottolineano che con l'allargamento dell'Unione la composizione etnica dell'Europa è mutata, e con essa anche le vittime delle discriminazioni. Si fa distinzione tra i paesi occidentali, che hanno una lunga tradizione di migranti e di razzismo, xenofobia e discriminazione, e quelli orientali, dove c'è una maggiore omogeneità etnica. Questo spiega in parte il triste primato dei Rom, che hanno una lunga storia di migrazione ( e discriminazione) anche nei nuovi stati membri dell'Ue, quali la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Slovacchia.
''E' anche per questo che la maggior parte dei rapporti dei dieci nuovi stati dell'Ue si concentra principalmente o unicamente sulla questione dei Rom'', scrive il resoconto ''e bisogna tenere in considerazione che la Commissione Europea ha imposto ai nuovi membri di migliorare i diritti e l'accoglienza delle minoranze Rom come requisito per entrare nella Ue''. [Repubblica.it]
- Il Rapporto (Part. 1)
- Il Rapporto (Part. 2)