Referendum del 12 e 13 giugno: come avviene il voto per gli italiani all'estero
Ecco come i cittadini italiani all'estero potranno esprimere il proprio voto al referendum
In base alla Legge 459/2001, i cittadini italiani residenti all'estero, registrati all'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero dei Comuni di residenza, potranno votare anche per i quattro referendum del 12 e 13 giugno sulla procreazione assistita.
Il voto all'estero avviene per corrispondenza: i cittadini italiani all'estero pertanto non dovranno recarsi al seggio elettorale, ma controllare che i propri dati siano correttamente registrati nello schedario consolare del Paese di residenza e contemporaneamente all'AIRE del Comune italiano di ultima residenza. I controlli possono essere effettuati dal cittadino rivolgendosi al Consolato del Paese di residenza.
Per permettere il costante aggiornamento dei dati da parte sia del Consolato sia del Comune italiano, è obbligatorio che il cittadino comunichi sempre e subito al Consolato ogni variazione anagrafica e di indirizzo, per non correre il rischio di non ricevere il plico elettorale.
Chi sceglie di andare a votare in Italia, riceverà la cartolina elettorale dall'Italia e voterà presso il seggio del proprio Comune italiano. Ciò è possibile solo se entro il termine di legge del 17 aprile abbia fatto pervenire il modulo di opzione accompagnato da copia della carta di soggiorno del Paese di residenza. La legge 459/2001 non prevede rimborsi per il viaggio in Italia per il voto.
Chi risiede in un Paese estero da almeno 12 mesi e non si è ancora iscritto all'AIRE del suo Comune, deve recarsi nel Consolato del Paese di residenza per fare l'iscrizione, obbligatoria per legge, portando il modulo di richiesta, la carta di soggiorno, la carta di identità italiana o passaporto. I suddetti documenti dovranno essere consegnati per sé e per tutti i membri della famiglia residenti nel Paese estero.
I 4 referendum indetti per il 12 e il 13 giugno sono abrogativi di alcune disposizioni della legge n. 40 sulle "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita". I quattro quesiti hanno a che fare con: limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni; norme sui limiti all'accesso; norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all'accesso; divieto di fecondazione eterologa.
Entro oggi, 25 maggio, i Consolati dei Paesi esteri, in base agli elenchi ufficiali che riceveranno dal Ministero dell'Interno, invieranno a tutti gli aventi diritto residenti nei vari Paesi esteri il plico elettorale. Nel trasferimento di dati tra i due ministeri (Interni ed Esteri) si possono verificare discordanze, che potrebbero complicare l'invio per posta del plico elettorale. Di conseguenza, già a partire dal 29 maggio, chi non abbia ricevuto il plico elettorale a casa e ritenga di averne diritto, potrà fare richiesta di un duplicato presso il Consolato del paese di residenza.
Il 9 giugno è l'ultimo giorno in cui i Consolati possono ricevere le buste con le schede votate, sia che pervengano per posta, o in qualsiasi altro modo. I giorni dal 10 al 12 servono ai Consolati per l'invio delle schede votate a Roma: la legge impone di chiudere la raccolta delle schede proprio il 9 giugno.
Fonte: Agenzia Internazionale Stampa Estera