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Renato Guttuso. La Potenza dell'Immagine 1967-1987

Al Museo Guttuso di Bagheria la terza grande mostra su Renato Guttuso

27 dicembre 2007

Renato Guttuso
La Potenza dell'Immagine 1967-1987

Museo Guttuso di Bagheria
Fino al 30 maggio 2008

A 20 anni dalla morte di Renato Guttuso, Bagheria ricorda il grande artista. Dopo le mostre del 1987 e del 2003, importanti eventi che hanno acceso i riflettori sul percorso creativo del maestro, documentando il primo quarantennio della sua attività, gli Archivi Guttuso e il Museo Guttuso di Bagheria hanno realizzato la mostra ''Renato Guttuso. La Potenza dell'Immagine 1967-1987'', che conclude il ciclo pittorico dell'artista siciliano.

L'esposizione celebra il ventesimo anniversario della sua morte, ed è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Curata dalla direttrice del Museo Guttuso, Dora Favatella Lo Cascio e da Fabio Carapezza Guttuso, la mostra rimarrà visitabile fino al 30 maggio 2008, un lungo periodo espositivo durante il quale saranno organizzati avvenimenti di approfondimento sulla vita e l'arte dell'artista bagherese.

Per la mostra il Museo Guttuso ospiterà capolavori concessi in prestito da musei italiani, come la GNAM di Roma, il MAMbo di Bologna, la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, l'Università di Palermo, la Fondazione del Banco di Sicilia, e stranieri, come il Ludwig di Colonia, il Museo di Stato di Berlino, la Fondazione Thyssen-Bornemisza, e da  prestigiose collezioni private.
Un vero e proprio viaggio nell'opera più matura dell'artista permetterà di vedere tra i più significativi e inediti capolavori di Renato Guttuso.
L'itinerario della mostra comprende anche opere di Giorgio de Chirico, Pablo Picasso, Andy Warhol, Allen Jones, Mario Schifano, René Magritte, Eduardo Arroyo, Mario Ceroli, Jacques Monory.
Un prezioso catalogo, edito da ''Città Aperta Edizioni'', redatto in italiano ed inglese, ospita i contributi scientifici di: Enrico Crispolti, Carlo Chenis, Philippe Dagen, Gioia Mori, Giocchino Lanza Tomasi, Hans Albert Peters, Duccio Trombadori.
Dipinti, disegni, bozzetti teatrali, studi per il soffitto del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, realizzato da Guttuso per celebrarne la ricostruzione dopo il terremoto del 1908, saranno ulteriori documenti del catalogo, che presenta un'importante sezione di scritti dell'artista, in parte inediti, curata da Marco Carapezza.

Nota dei curatori
Fabio Carapezza Guttuso - Dora Favatella Lo Cascio

 
Sull'onda memoriale dei quadri autobiografici si concludeva, nel 2003, la mostra ''Renato Guttuso, dal Fronte nuovo all'Autobiografia'', organizzata dal Museo Guttuso, in collaborazione con gli  Archivi Guttuso, per proseguire, dopo anni di ricerche, il percorso iniziato nel 1987 con l'esposizione ''Dagli esordi al Gott mitt Uns'', la prima dedicata a Renato Guttuso dopo la sua morte, curata da Maurizio Calvesi e Dora Favatella Lo Cascio.
Dalle nuove riflessioni dell'artista che, dopo l'Autobiografia e attraverso l'Autobiografia, fa emergere i rapporti nei quali la sua pittura si era sviluppata, determinando nuovi valori di riferimento, anche formali, prende vita il terzo ed ultimo progetto espositivo.
''Natura morta (Uova, mele, barattoli)'' 1979
Un progetto che ha come fulcro la nuova dimensione acquisita dall'immaginazione guttusiana, una forza creativa in grado di contrapporre al dato reale la sua imago. Un'acquisizione che consente al pittore di sostanziare il principio che sta alla base della sua poetica: «la potenza dell'immagine».
La potenza dell'immagine è quindi il titolo dell'esposizione che ripercorre il lungo, complesso ventennio, l'ultimo del pittore, che si snoda dal 1967 al 1987, data di morte dell'artista.
Per consentire una nuova prospettiva di meditazione, fuori dagli stereotipi, dell'opera di Guttuso è stata accuratamente selezionata la documentazione figurativa ponendola in relazione con quella di altri artisti che furono attenti alla presenza delle immagini dei suoi quadri come Immendorf, Schifano, Szynkowicz e con quella di artisti cui Guttuso rese omaggio come de Chirico e Picasso.
La capacità dell'artista di confrontarsi con i movimenti e gli artisti più interessanti di questo ventennio, non solo tramite la propria pittura ma anche attraverso l'attività di intellettuale impegnato, motiva la presenza delle opere di quegli artisti con i quali stabilì un rapporto dialettico come Magritte, Andy Wharol, Allen Johns e Arroyo.
Nella scelta delle opere degli altri che non può e non vuole esaurire il novero degli artisti che ebbero rapporti con Guttuso, sono state privilegiate quelle che facevano parte della collezione dell'artista, appese alle pareti dei suoi studi o gelosamente conservate o ancora fiduciosamente affidate al Museo Guttuso, che attraverso le donazioni costituisce quasi una proiezione della sua collezione privata.
''Donne, stanze, oggetti'' 1967
E' interessante notare come la mostra si apra su un gineceo, ''Donne stanze paesaggi oggetti'' (1967), il più grande pannello dipinto dall'artista, restituito alla sua dimensione originaria. E con un gineceo si concluda, ''Nella stanza le donne vanno e vengono'' (1987), l'ultima opera rimasta incompiuta. Tra questi drammatici omaggi al mondo femminile, sono le grandi opere a guidare, come stazioni della creatività guttusiana, il percorso espositivo. Tra queste ''I funerali di Togliatti'' (1972), meditazione surreale sulla ideologia comunista, ''La Vucciria'' (1974), prototipo e simbolo del mercato, il ''Caffè Greco'' (1976), con la forte presenza di Giorgio de Chirico, ''La visita della sera'' (1980), indimenticabile visione del giardino di Palazzo del Grillo, con la misteriosa tigre, fino a ''Bosco d'amore'' (1985).
L'attenzione alla vita dell'uomo porta Guttuso a ripercorrere l'armonia dei corpi, a cogliere la bellezza del corpo femminile proteso nello sforzo di movimenti inusuali, evidenziati nella ''Ginnastica'' (1983). I corpi degli atleti, impegnati nelle discipline sportive, affascinano l'artista per la loro capacità di intrecciarsi, disegnare nuove forme, di offrire come in ''Pugilatori'' (1983) lo spettacolo di una danza.
La mostra offre inoltre l'occasione di studiare le sue nature morte, i suoi interni di studio, i suoi nudi, i suoi d'Apres.

Il  limpido percorso intrapreso dal Museo Guttuso di Bagheria, giunto a conclusione nel ventesimo anniversario della morte dell'artista, può legittimamente costituire un vanto per l'istituzione. Pochi sono, infatti, quei musei che hanno la forza per intraprendere una politica espositiva così coerente e di lungo respiro, capace di attendere gli esiti delle ricerche, compiute da specialisti nazionali e internazionali, per comporle in uno schema di coerente riflessione.
''Omaggio a Guttuso'' di Mario Schifano

[Altre opere in mostra]


INFO
Museo Guttuso
Tel. 091 943902 - fax 091 933315
e-mail:
villacattolica@tiscali.it
web:
www.museoguttuso.com

Costo dei biglietti: Adulti 5,00 euro - Ridotto 4,00 euro (dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate)
Orari di apertura della mostra: visitabile tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì escluso, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00
Dal 15 dicembre 2007 al 30 maggio 2008 nei giorni di sabato e domenica la Mostra chiuderà alle ore 22.00.
Chiusura 25 dicembre, 1 gennaio

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27 dicembre 2007
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