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Renato Schifani: "indignato ma sereno"

Sui presunti rapporti tra il presidente del Senato e la mafia interviene il sottosegretario Miccichè: "Schifani l'ho presentato io a Berlusconi nel 1996"

28 agosto 2010

Il portavoce del Presidente del Senato, Eli Benedetti, in merito ad alcuni articoli apparsi ieri sulla stampa, nei quali si ipotizza una presunta collusione mafiosa di Schifani, precisa che "il Presidente del Senato, Renato Schifani, è indignato ma sereno. Infatti - ha spiegato - l'ipotesi formulata dal settimanale l'Espresso, sulla scorta di non riscontrate né riscontrabili dichiarazioni che avrebbe reso Gaspare Spatuzza, è priva di ogni fondamento e del tutto fantasiosa". "E' di dominio pubblico infatti che l'inizio del suo impegno politico-parlamentare risale al 1996 data della sua prima elezione a Senatore della Repubblica, per cui soltanto successivamente alla stessa ha avuto modo di conoscere i vertici nazionali del Partito ed il Presidente Berlusconi. Da politico siciliano - ha ricordato il portavoce - il Presidente Schifani si è sempre battuto, con onestà etica e politica, per l'adozione di leggi di rigore contro la mafia. Ne sono testimonianza ad esempio la stabilizzazione del 41 bis, avvenuta su suo specifico impulso nel 2002, e il recente rafforzamento della norma sul sequestro dei patrimoni mafiosi. Norme che hanno permesso di infliggere colpi durissimi alla criminalità organizzata". "Il Presidente Schifani - ha continuato Benedetti - assicura fin d'ora comunque la massima disponibilità con l'autorità giudiziaria qualora decidesse di occuparsi della questione ed è certo che tali eventuali verifiche, ove necessarie, saranno svolte in tempi brevi al fine di pervenire ad una immediata definizione della vicenda. Il Presidente del Senato tiene inoltre a precisare che la sua pregressa attività di avvocato è stata sempre improntata al pieno e totale rispetto di tutte le leggi e di tutte le regole deontologiche proprie dell'attività forense".
In "difesa" del presidente del Senato anche il sottosegretario lla Presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché, che nel del suo blog 'Sud' ha commentato così gli articoli pubblicati da 'L'espresso' e da 'Il Fatto quotidiano': "Le divisioni politiche e le divergenze sono una cosa, la verità è un'altra e va difesa con tutte le forze, sempre e comunque. E le cose pubblicate da certa stampa meritano di essere confutate, con assoluta chiarezza. Schifani l'ho presentato a Berlusconi nel 1996. Quindi, mi chiedo: come può essere stato protagonista dei fatti a lui addebitati?". "Lo si deve a chi finisce coinvolto in questo vergognoso tiro al bersaglio - ha aggiunto Micciché - lo si deve a un'intera compagine politica, massacrata ad ogni pié sospinto dai falsi depositari di verità, volgarmente spiattellate in pubblica piazza; lo si deve all'opinione pubblica, che ha il sacrosanto diritto di conoscere la verità". [ANSA]

- Ombre mafiose... (Guidasicilia.it, 27/08/10)

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28 agosto 2010
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