Renzi e il nuovo Pd
Il neosegretario all'assemblea del Partito democratico: tra membri siciliani e "sorpresine" a Grillo che non sorprendono
"Ho chiesto a Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, di entrare in direzione ma mi ha detto no, preferisce un altro impegno". Così Matteo Renzi all'assemblea del Pd che gli ha consegna in mano il partito. Il nuovo segretario ha annunciato nel suo intervento in direzione che le prime iniziative del suo Pd saranno a Palermo sul ruolo del Mediterraneo (iniziativa alla quale la Nicolini parteciperà).e a Trieste sul tema della Cultura "per dare un segnale ai tecnocrati europei".
Nella nuova direzione nazionale del partito, ci saranno tre donne siciliane. si tratta di Teresa Piccione, deputata alla Camera; Mila Spicola, insegnante e scrittrice; Concetta Raia, parlamentare regionale. Le prime due sono renziane, la terza invece ha sostenuto Gianni Cuperlo nella corsa alla segreteria. Alle tre donne, elette dall'assemblea nazionale del partito, riunita a Milano, si aggiungono in direzione il segretario regionale dei democratici, Giuseppe Lupo, e il presidente della Regione Rosario Crocetta, che per statuto entrano di diritto nel parlamentino nazionale.
"Rappresentare il mio territorio e le esigenze dei siciliani nella direzione nazionale del Pd, composta da 120 membri, sarà motivo di orgoglio e di stimolo", ha commentato a caldo Concetta Raia.
Soddisfatto il segretario siciliano. "Ho apprezzato molto il discorso di Matteo Renzi - dice Giuseppe Lupo - in particolare sui temi della solidarietà e dello sviluppo. La centralità della Sicilia nel bacino del Mediterraneo è una grande opportunità per l'intero Paese. È pertanto importante che il nuovo segretario del Pd abbia annunciato tra le priorità un'iniziativa a Palermo sui temi del Mediterraneo e dell'immigrazione".
Uno degli slogan lanciati dal sindaco di Firenze nell'incipit del discorso-fiume a Milano, ricorda, in certo qual modo, quelli coniati da Crocetta: "Restiamo ribelli per cambiare l'Italia". Il neosegretario, dunque, ha teso la mano a Letta. "Uniti aiuteremo Enrico nella guida del semestre Ue. Obiettivo mettere mano alle riforme e cambiare il Paese. A partire dalla legge elettorale, da fare entro gennaio se non si vuole perdere la faccia. Il piano d'attacco prevede un patto alla tedesca, quello che si è visto fare alla Merkel: riforme punto per punto con tempi stabiliti per i prossimi 15 mesi".
Alla fine, Renzi ha svelato la "sorpresina" che tutti aspettavano e che, era scontato, avrebbe riguardato Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle: "Noi rinunciamo ai rimborsi e tu ti impegni sulle riforme. Se non ci stai sei un buffone".
A stretto giro di posta, Grillo ha risposto a Renzi attraverso il suo blog: "Il nuovo segretario ha detto: 'Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali. Però tu ti impegni a cambiare la legge elettorale insieme a noi. Se non lo fai, sei un chiacchierone, Beppe firma qui. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale'. Renzie ha aggiunto con tono democratico e distensivo 'Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te'". La replica è perentoria: "I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo. Sono soldi che i partiti hanno incassato aggirando un referendum e che la stessa Corte dei Conti ha denunciato come non dovuti. Caccia la grana, Renzie, e cacciala tutta, non solo la seconda rata, anche la prima, quella di luglio, una parte dei 91 milioni che il pdexmenoelle ha portato a casa insieme al partito del noto pregiudicato di cui è ora, grazie al M5S, vedovo inconsolabile. Ma la restituzione dei finanziamenti di questa legislatura è solo un acconto. Il pdexmenoelle ha preso rimborsi illegittimi in questi vent'anni per circa un miliardo di euro. Soldi degli italiani, provenienti dalle tasse, dal loro lavoro. Anche il miliardo va restituito, il pdexmenoelle si venda le sue proprietà e provveda. Il M5S non ha bisogno di "restituire" i rimborsi, non li ha mai presi. E' sufficiente rifiutarli. Renzie informi palle d'acciaio Letta".