Repubblica autonoma di Villa Certosa, dove solo Mariano Apicella e gli amici posso entrare
Continua lo ''strano'' caso del segreto di Stato sulla residenza estiva del Cavaliere presidente
Dal quotidiano ''la Repubblica'' due articoli che ci parlano del segreto di Stato apposto su Villa Certosa, la regale villa in Sardegna del premier Silvio Berlusconi, dove possono entrare gli amici ma non i magistrati sardi che vorrebbero ispezionarla per sincerarsi che non siano state violate le regole sui vincoli paesaggistici.
Segreto di Stato su Villa Certosa, la procura si appella alla Consulta
di Vladimiro Polchi (la Repubblica del 18/01/2005)
Esistono in Italia 50 ettari di costa sottratti a ogni controllo di legalità. Una zona franca, inaccessibile all'Autorità giudiziaria, ma aperta alla visita di amici e cantanti. E' Villa Certosa, residenza estiva di Silvio Berlusconi. Sui suoi cactus, laghetti, cascate e agrumeti il governo ha posto il segreto di Stato. Uno stop ai magistrati sardi, che chiedevano di controllare le tante opere edilizie realizzate su un'area sottoposta a vincoli paesaggistici. Ma la procura della Repubblica di Tempio Pausania non si è arresa. Sabato 15 gennaio 2005 ha depositato davanti alla Consulta un ricorso contro il presidente del Consiglio, sostenendo l'illegittimità costituzionale del segreto. Ricorso che sarà all'esame del Comitato parlamentare di sorveglianza sui servizi segreti, convocato per il prossimo 24 gennaio.
La vicenda comincia nel maggio del 2004. A seguito di alcune notizie apparse sulla stampa locale e di relazioni del Corpo forestale, la procura di Tempio Pausania avvia un procedimento penale. L'ipotesi è che nella villa del premier si sia costruito senza le autorizzazioni necessarie. Ai primi di maggio la procura dispone un'ispezione all'interno della tenuta, assicurando che i relativi atti sarebbero stati segretati. Ispezione fermata da un decreto del ministro dell'Interno, datato 6 maggio 2004 (emesso lo stesso giorno della prima notizia di stampa, da cui ha preso le mosse il procedimento penale). Il decreto pone Villa Certosa sotto segreto di Stato, vietandone l'accesso "allo scopo di preservare la conoscibilità dei luoghi".
Con nota del 23 dicembre 2004 indirizzata al procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta conferma l'esistenza del segreto di Stato, visto che "il ministro dell'Interno ha individuato l'area in oggetto quale sede alternativa di massima sicurezza per l'incolumità del presidente del Consiglio, dei suoi familiari e dei suoi collaboratori e per la continuità dell'azione di Governo".
La procura di Tempio Pausania ha le mani legate. Non gli rimane che ricorrere alla Corte costituzionale per conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato e ottenere l'annullamento della decisione del Governo, "viziata da illogicità manifesta".
Nel ricorso, firmato dai professori Alessandro Pace e Pietro Ciarlo, la procura contesta vari profili di incostituzionalità.
Primo. "Le ispezioni, così come le perquisizioni, non conoscono limitazioni in dipendenza della normativa sul segreto di Stato", che riguarda solo testimonianze e sequestri di atti.
Secondo. Il segreto di Stato non può riguardare luoghi, "realizzando così una sorta di extraterritorialità per una parte del territorio nazionale e di impunità per un qualsiasi fatto di rilievo penale che si verificasse al suo interno".
Terzo. Anche a voler ammettere che il segreto di Stato si applichi ai luoghi, nel caso in esame viene coperto dal segreto non una sede istituzionale, "ma un'area privata, concessa in affitto al presidente del Consiglio", area che godrebbe così di una sorta di immunità territoriale, rendendo impossibile ogni controllo su "qualunque violazione della legge compiuta in loco".
Quarto e ultimo profilo di illegittimità. La legge 801 del 1977 giustifica il segreto di Stato solo a "difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento" e non anche a tutela delle persone fisiche. "L'esigenza di salvaguardare l'incolumità fisica del presidente del Consiglio - si legge nel ricorso - non può mai giustificare l'assoggettamento al segreto di Stato di un'intera area privata in maniera stabile e permanente".
Per tali ragioni, la procura di Tempio Pausania chiede alla Consulta di annullare i provvedimenti del Governo, revocare il segreto e "aprire le porte" della villa dei cactus.
"Perché può entrare il cantante Apicella, e non i giudici ?"
Villa Certosa sempre più segreta nascosta anche al Parlamento
di Antonello Caporale (la Repubblica del 27/012005)
L'avesse saputo prima, Silvio Berlusconi avrebbe rinunciato all'edificazione dell'anfiteatro e anche del laghetto, delle piscine alimentate con acqua marina, la sua nababbo-terapia. Sicuramente avrebbe preferito sacrificarsi, magari restarsene chiuso tra le quattro mura di villa Certosa, carezzare con gli occhi il parquet in rovere americano delimitato da cornici di granito fantasy fiammato, e puntare al mare smeraldo di Sardegna. Perché adesso che i lavori sono terminati, tutti condotti in modo splendido dall'architetto Gianni Gamondi, l'agrumeto è magnifico, come pure la quercia, il viale degli ulivi, e anche l'erbetta è cresciuta, adesso che villa Certosa splende come e più di una reggia, a Roma azzannano documenti e codicilli per tentare di dichiarare semi abusiva la mirabile opera architettonica di Punta Lada.
Ieri il Copaco, che è il comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza e sul segreto di Stato, si è riunito per visionare le carte di villa Certosa e offrire un giudizio sulla qualità del piano antiterrorismo nazionale che ha delimitato l'area, anzi ogni singola margherita del prato, sottratta a qualunque forma di pubblicità e intrusione.
Segreto di Stato: così sono state catalogate dal ministro Pisanu le opere dell'architetto, invece decise all'unico scopo di elevare al massimo l'incolumità e la sicurezza del presidente del Consiglio.
Ma perché il Copaco, presieduto da Enzo Bianco, amico di Rutelli ed esponente dell'opposizione, si è mischiato in questi affari? Perché, purtroppo, la legge impone che ogni atto al quale venga apposto il segreto sia poi trasmesso all'organismo parlamentare. E il segreto perché è stato apposto? Perché un giorno, a maggio dello scorso anno, il sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Pausania voleva procedere a un sopralluogo nella villa Certosa.
Sopralluogo? Un aereo del corpo forestale aveva scattato 60 immagini digitali con le quali aveva ripreso tutte le opere, persino i conci in granito sardo, descritto il cantiere edile in tutta la sua effervescente laboriosità, individuato cazzuole, carpentieri e idraulici. Punta Lada, bellissima, è sottoposta a vincoli di inedificabilità assoluta. L'anfiteatro si poteva fare? Forse no. E il tunnel che porta al mare? Il tunnel sì? Forse nemmeno il tunnel.
Prima che il magistrato entrasse, l'avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini, gli fece presente "verbalmente" la novità: le opere - assicurò - sono nel pieno rispetto della legge, ma lei non le può vedere perché sottoposte al segreto. Seguì uno scambio di lettere con il ministero dell'Interno. In verità Ghedini chiese a Pisanu di permettere "gentilmente" al procuratore di dare un'occhiata veloce. Ma Pisanu fu irremovibile: non si può, al fine di "preservare la conoscibilità dei luoghi".
E da qui si è partiti per finire ieri all'animosa riunione del Copaco. Se è apposto il segreto, il Parlamento deve esserne informato. Chi informa il Parlamento? Il presidente del Consiglio, l'unico titolato. Ma Berlusconi, ritenendosi in conflitto d'interessi, ha delegato Gianni Letta. Letta ha comunicato, ma si è dimenticato di accludere il decreto di Pisanu. I commissari, quattro di maggioranza e quattro di opposizione, hanno iniziato a battibeccare. "Senza la lettura del decreto come possiamo valutare?", ha iniziato il diessino Peppino Caldarola. Stai facendo domande senza senso, ha ribattuto Fabrizio Cicchitto.
Caldarola non è indietreggiato: "Perché la villa al mare è così difesa dai nostri sguardi, e quella di Arcore no? Berlusconi passa le giornate a palazzo Grazioli, ma lì non c'è segreto. E non vorrei dire, ma è il caso che il nostro presidente si rifugi in una zona scoperta da un adeguato sistema di difesa terra-aria? E poi un'ultima domanda: Se tutti sanno che in caso di terrorismo Berlusconi si rifugerà in Costa Smeralda, dunque d'estate e d'inverno e anche con il mare mosso, allora il segreto che razza di segreto è". Sul punto è intervenuto il presidente Bianco: io scriverò a Letta e gli chiederò i decreti di Pisanu. Non ci pensare, non hai la nostra autorizzazione, gli hanno risposto i commissari della maggioranza. "Allora glieli chiederò a titolo privato", ha concluso il presidente.
Domani parte la lettera, e come sempre Letta avrà bisogno di un'aspirina per il mal di testa che sicuramente gli provocherà. Per sovrammercato, la questione, che oggi appare tutta tinta di politica, è deferita anche al giudizio dell'eccellentissima Corte costituzionale a cui i magistrati sardi si sono rivolti domandando: ''dov'è il segreto se ogni cactus, ogni filo d'erba e ogni pietra sono stati immortalati e recensiti nel libro Ville esclusive & resorts. Le architetture di Gianni Gamondi ? E infine, perché al cantastorie Mariano Apicella è permesso di entrare nella villa e a noi no?''.