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Respinti come se fossero carichi di rifiuti...

L'Onu denuncia le politiche nei confronti degli immigrati: ''E' chiara la continua violazione dei diritti umani''

15 settembre 2009

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Navanethem Pillay, ha denunciato le politiche nei confronti degli immigrati, "abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del diritto internazionale". "In molti casi, le autorità respingono i migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi".
Nel testo del suo discorso inaugurale alla 12esima sessione del Consiglio dell'Onu dei diritti umani, Pillay ha citato il caso del gommone di eritrei rimasto senza soccorsi tra la Libia, Malta e Italia ad agosto e ha menzionato in generale la situazione nel Mediterraneo, nel Golfo di Aden, nei Caraibi, nell'Oceano indiano ed in altri tratti di mare.

Il Commissario Onu ha avuto parole molto dure per il fatto che "basandosi sulla presunzione che le imbarcazioni in difficoltà trasportino migranti, le navi le superano ignorando le loro richieste di aiuto, violando le leggi internazionali. In molti casi le autorità respingono questi migranti e li lasciano a fronteggiare difficoltà e pericoli, se non la morte come se stessero respingendo navi cariche di rifiuti tossici". Per la Pillay la questione dell'immigrazione è uno "dei più seri problemi dei diritti umani del nostro mondo". Ricordando "i milioni di persone che rischiano la vita in cerca di una vita migliore" il commissario ha sottolineato come questi rischiano di "essere preda dei trafficanti umani che prosperano soprattutto dove il controllo dei governi è più debole".
"Gli stati hanno l'obbligo di rispettare, proteggere una vasta gamma di diritti umani di tutti gli individui sotto la loro giurisdizione compresi tutti i migranti a prescindere dal loro status", ha concluso Pillay che condanna quindi la criminalizzazione degli immigrati irregolari: "La pratica dell'arresto d'ufficio dei migranti irregolari, la loro criminalizzazione e il maltrattamento nel contesto dei controlli di confine deve terminare".

La responsabile dell'Onu, ha poi mosso una seconda critica all'Italia questa volta condivisa con altri 16 Paesi europei: quella di discriminare i rom. Per la Pillay il sentimento anti-rom in Italia e in Europa resta "forte". Oltre all'Italia, Pillay sottolinea che la situazione è particolarmente grave in Ungheria, con un numero di attacchi contro dei rom che hanno provocasto dei morti; in Slovacchia, dove sono stati segnalati maltrattamenti da parte della polizia, e in Bulgaria. In tutto, come detto, sono 17 i Paesi europei citati per discriminazioni nei confronti dei rom/sinti in diversi settori (come l'accesso alla salute e all'alloggio): dalla Repubblica Ceca, alla Finlandia, la Francia, l'Irlanda, a Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Slovenia, Svezia e Regno Unito. "Sono consapevole degli sforzi in buona fede per affrontare il problema, ma deve essere fatto di più per porre fine a questa discriminazione", ha affermato in fine.

Dal canto suo la Farnesina in una nota afferma di "condividere la giusta preoccupazione che le anima, relativa al rispetto della sacralità della vita umana" e sostiene che il richiamo dell'Onu non è rivolto all'Italia. "Siamo il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umane nel Mediterraneo, e per questo motivo - prosegue il Ministero degli Esteri - il richiamo alle violazioni del diritto internazionale non è evidentemente rivolto all' Italia. Le regole del diritto internazionale costituiscono il caposaldo dell'azione del Governo italiano, che promuove ed auspica un impegno comune affinché vengano da tutti rispettate e tutti facciano la loro parte". "L'Italia, - sottolinea infine la nota - ha fatto e continuerà a fare la sua parte, e nelle prossime ore il Rappresentante del Governo italiano a Ginevra illustrerà in dettaglio i termini esatti dell'impegno italiano nel rispettare le leggi ed i regolamenti internazionali nei confronti sia dei migranti che dei richiedenti asilo politico".

Da maggio respinti in 800 - L'ultimo episodio è avvenuto lo scorso 30 agosto, quando un barcone con 75 migranti a bordo è stato intercettato a sud di Capo Passero: i passeggeri sono stati accolti da una motovedetta della guardia di finanza e riportati in Libia. In precedenza, a partire dallo scorso maggio, c'erano stati altri casi di respingimenti, per un totale di circa 800 extracomunitari riportati verso il Paese nordafricano. Ecco gli episodi accertati:
7 maggio - L'inizio della strategia dei respingimenti promossa dall'Italia in accordo con la Libia. Circa 230 migranti soccorsi su tre barconi nel canale di Sicilia sono stati riportati in Libia.
8 maggio - Un barcone con circa 80 persone, in difficoltà non lontano dalle coste libiche, è stato rimorchiato nel porto di Tripoli da un mezzo italiano in servizio presso una piattaforma dell'Eni.
10 maggio - Un pattugliatore della Marina ha riportato in Libia oltre 200 persone che erano state intercettate e soccorse nel Canale di Sicilia.
19 giugno - Un barcone con 76 migranti, segnalato a Sud di Lampedusa, è stato intercettato da una motovedetta della guardia costiera. Gli extracomunitari, tra cui donne e bambini, sono quindi stati consegnati a una motovedetta libica e riportati a Tripoli.
1 luglio - 89 migranti (tra cui 9 donne e 3 bambini) localizzati su un gommone a circa 30 miglia da Lampedusa sono stati presi a bordo da una nave della Marina militare e trasferiti sulla piattaforma Agip di fronte alle coste della Libia. Da lì una motovedetta libica li ha riportati a Tripoli.
5 luglio - Circa 40 migranti soccorsi a circa 70 miglia a sud di Lampedusa da una motovedetta della guardia di finanza e da un mezzo della guardia costiera sono stati riportati a Tripoli.
29 luglio - Un gommone con 14 a bordo è stato soccorso da una motovedetta della guardia di finanza: i passeggeri sono quindi stati portati a Tripoli.
30 agosto - Un barcone con 75 migranti a bordo (tra loro 15 donne e 3 minori) è stato intercettato a sud di Capo Passero: i passeggeri sono stati trasbordati su una motovedetta della guardia di finanza e riportati in Libia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it, La Siciliaweb.it]

 

 

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15 settembre 2009
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