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Revisionare i processi "Borsellino" e "Borsellino-bis"

Chiesto un nuovo giudizio per gli 11 imputati detenuti (7 dei quali all'ergastolo) per la strage di via D'Amelio

15 ottobre 2011

Il procuratore generale di Caltanissetta Roberto Scarpinato ha chiesto la revisione dei processi "Borsellino" e "Borsellino-bis". Sono 11 gli imputati, 7 hanno avuto l'ergastolo, condannati per la strage di via D'Amelio, per i quali è stato chiesto un nuovo giudizio. L'istanza nasce dalle dichiarazioni dei pentiti del clan di Brancaccio, Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina.
L'istanza - trasmessa alla corte d'appello di Catania - riguarda Salvatore Profeta, Cosimo Vernengo, Giuseppe Urso, Giuseppe La Mattina, Natale Gambino, Gaetano Scotto, Gaetano Murana (condannati all'ergastolo) e Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Salvatore Tomaselli e Giuseppe Orofino (condannati a pene fino a 9 anni).
Per i condannati detenuti il pg chiede la sospensione dell'esecuzione della pena; per Orofino, Tomaselli e Candura, che hanno già espiato la condanna, è stata chiesta solo la revisione.

La nuova ricostruzione offerta da Spatuzza e Tranchina scagionerebbe buona parte degli imputati della cosca di Santa maria di Gesù che invece erano stati indicati dal falso pentito Vincenzo Scarantino come gli esecutori materiali dell'attentato di via D'Amelio. A portare a termine la strage, invece, sarebbero stati gli uomini della cosca di Brancaccio. Lo stesso Spatuzza si è autoaccusato di aver rubato la 126 poi imbottita di tritolo e piazzata sotto la casa del giudice Borsellino e di avere accompagnato sul posto il boss Giuseppe Graviano che avrebbe schiacciato il pulsante del telecomando. Come movente della strage, Spatuzza indica l'accelerazione decisa dai vertici di Cosa nostra probabilmente perché Borsellino era venuto a conoscenza dell'avvio della trattativa tra pezzi dello Stato e mafia e si sarebbe opposto.
In mano ai magistrati del pool di Caltanissetta resta lo stralcio relativo a quello che il procuratore Sergio Lari ha definito un "colossale depistaggio" che sarebbe stato messo in atto dagli inquirenti che avrebbero manipolato il pentito Scarantino. Agli atti dell'inchiesta anche alcuni verbali di capomafia del calibro di Pietro Aglieri e Carlo Greco che hanno ammesso di essere rimasti stupiti nel vedere investigatori esperti come quelli del pool Falcone e Borsellino guidato da Arnaldo La Barbera credere alle accuse di un falso pentito come Vincenzo Scarantino.

Chi sono gli 11 imputati - Sono undici gli imputati, sette dei quali condannati all'ergastolo, che possono sperare di tornare in libertà dopo la richiesta della revisione dei processi sulla strage di via D'Amelio presentata dal pg di Caltanissetta Scarpinato. L'input alla revisione è stato dato dalle ultime rivelazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza che ha scardinato le "verità" sulla fase esecutiva dell'attentato raccontate da Vincenzo Scarantino e Salvatore Candura, il primo in carcere per scontare 15 anni, il secondo libero dopo avere patteggiato la pena. Sulla base delle loro accuse, intanto, erano state condannate ingiustamente nove persone. Il pg ha chiesto la revisione anche delle posizioni dei due falsi pentiti che non avrebbero avuto alcun ruolo nella strage. Entrambi, per le dichiarazioni rese, sono ora indagati per calunnia e autocalunnia dalla procura di Caltanissetta.
Salvatore Profeta, cognato di Scarantino, attualmente in carcere, arrestato nel '93 è stato condannato all'ergastolo per strage e associazione mafiosa nel primo processo per l'eccidio. Scarantino l'ha accusato di avergli commissionato il furto della 126 che, imbottita di tritolo, uccise il giudice Borsellino e gli agenti della scorta. Le accuse del falso pentito sono state smentite da Spatuzza. Le dichiarazioni del collaboratore scagionano anche le altre persone tirate in ballo da Scarantino. Come Gaetano Murana, arrestato nel luglio del 1994, è stato assolto in primo grado e scarcerato il 3 febbraio del 1999. In appello la sentenza è stata ribaltata. Condannato all'ergastolo, si è costituito ed è tornato in carcere. È attualmente detenuto. Secondo Scarantino avrebbe "scortato", insieme a un altro gruppo di uomini d'onore, la 126 rubata mentre veniva portata sul luogo della strage.

Cosimo Vernengo, condannato all'ergastolo in appello si è reso irreperibile nel 2002, dopo il verdetto, ed è tornato in carcere il 6 marzo del 2004. È detenuto. Scarantino lo aveva accusato di avere partecipato alla riunione in cui venne decisa la strage, di avere preso parte alla preparazione della macchina nell'autofficina di Giuseppe Orofino (assolto dalla strage nel primo processo Borsellino e condannato solo per favoreggiamento, anche per lui è stata chiesta la revisione).
Giuseppe Urso, cognato di Vernengo, era incensurato fino all'arresto avvenuto il 18 luglio del 1994. Condannato all'ergastolo in appello si è reso latitante. È tornato in cella il 23 maggio del 2003 ed è detenuto. Secondo Scarantino avrebbe fatto parte del commando che portò la 126 nella carrozzeria di Orofino.
Giuseppe La Mattina, arrestato nel 1997 insieme al boss Pietro Aglieri, condannato in secondo grado all'ergastolo, è accusato di aver partecipato alla riunione deliberativa della strage e di avere "bonificato" le vie percorse per gli spostamenti della macchina. È detenuto. Uguale la posizione di Natale Gambino, arrestato pure lui con Aglieri. Condannato in appello e accusato delle stesse condotte, è detenuto.
Salvatore Tomaselli
, invece, secondo la falsa ricostruzione avrebbe nascosto la 126 dopo il furto. Ha espiato una condanna a 8 anni e sei mesi per favoreggiamento ed è libero.
Gaetano Scotto, arrestato il 7 agosto del 2001, condannato in primo e secondo grado all'ergastolo, è l'uomo dei misteri del processo per la strage di via D'Amelio. Nella sua deposizione l'ex funzionario di polizia Gioacchino Genchi l'ha indicato come un possibile raccordo della mafia con i servizi segreti deviati. È attualmente detenuto.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

- Il colossale depistaggio (Guidasicilia.it, 17/09/11)

 

 

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15 ottobre 2011
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