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Revoca di sfratto... per i pesci

Il grande ripopolamento ittico dei nostri mari grazie all'istituzione delle riserve marine protette

08 luglio 2008

Se qualcuno si chiedesse a cosa possa veramente servire l'istituzione di una zona marina protetta, due recenti studi, uno fatto sulla barriera corallina australiana e pubblicato dalla rivista Current Biology e l'altro ancora preliminare sugli "abitanti" delle barriere della Florida, rivelano che dopo solo pochi anni dell'istituzione di una riserva marina i pesci ritorna "a casa loro" in percentuali anche del 68%.
I ricercatori della James Cook University di Queensland, in Australia, hanno censito la trota dei coralli, la principale vittima della pesca che era quasi scomparsa dalle barriere, a due anni dall'istituzione del parco marino della barriera australiana, la più grande riserva marina mondiale con una grandezza di 100mila chilometri quadrati. Il risultato è stato che il recupero è andato dal 31 al 68% a seconda  dell'area. Risultati simili hanno ottenuto 38 ricercatori subacquei americani nell'area marina a largo delle isole Florida Keys nata nel 2001: le prime osservazioni hanno dato un recupero di almeno il 15% della fauna.

Tale "effetto parco" lo si può rilevare anche nel nostro Mediterraneo. Ad esempio nella riserva siciliana del Plemmirio, a Siracusa, dopo un primo boom del 400%, il recupero annuale si è stabilizzato intorno al 70%, mentre nel parco ligure di Portofino uno studio di due anni ha contato 240 cernie contro zero esemplari agli inizi del 2000.
"Il cosiddetto effetto riserva vale anche per le aree italiane - afferma Vincenzo Incontro, direttore dell'area marina del Plemmirio, vicino a Siracusa - da noi abbiamo osservato un recupero iniziale del 400%, che si è stabilizzato intorno al 70% all'anno"
Insomma, utilizzando la descrizione di Enzo Maiorca, pluricampione del mondo di apnea e grande esperto del mare, proprio a commento degli studi internazionali, e come se nelle aree marine protette "i pesci si passassero parola" per tornare  velocemente. "Nei parchi marini i pesci stanno bene, nessuno li disturba più".
Nell'area del Plemmirio, l'area marina protetta vicino a Siracusa, luogo di nascita e di residenza del campione di apnea "quando ci immergevamo - racconta Maiorca parlando del suo mare - non vedevamo neanche una pinna, mentre adesso si sentono le codate che le cernie danno sugli scogli. E' come se i pesci si passassero parola". Secondo Maiorca i segni del ripopolamento si vedono in tutte le aree: "Io conosco bene anche quella di Trieste, e lì ad esempio l'acqua stessa ha cambiato colore, non è più grigiastra. Si stanno recuperando i colori, ma anche i sapori del mare". Le aree marine, sottolinea Maiorca, sono un'occasione di sviluppo: "Dal punto di vista turistico sono una grande attrazione, per chi è un subacqueo ma anche per i turisti normali".

[Informazioni tratte da La Sicilia Web]

- L'Area Marina Protetta del Plemmirio (Guidasicilia.it)

 

 

 

 

 

 

 

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08 luglio 2008
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