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Riaperta l'inchiesta, archiviata due anni fa, sul presidente Cuffaro, per concorso esterno in associazione mafiosa

24 maggio 2007

Il giudice per le indagini preliminari, Fabio Licata, ha accolto la richiesta della procura di Palermo di riapertura dell'inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti del Presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro. Il provvedimento è stato trasmesso al procuratore Francesco Messineo.
Il governatore è già sotto processo davanti ai giudici del tribunale di Palermo per favoreggiamento aggravato nei confronti di Cosa Nostra e rivelazione di segreto d'ufficio.

Si tratta di una nuova indagine che prende spunto dall'archiviazione disposta due anni fa dal gip che è stata adesso ripresa dai pm della Direzione distrettuale antimafia. L'inchiesta si basa su un paio di intercettazioni ambientali fra boss in cui si farebbe riferimento a Cuffaro e a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, fra cui l'agrigentino Maurizio Di Gati. Il provvedimento del gip Fabio Licata racchiude anche una lunga motivazione che è stata inoltrata alla procura.
Dopo il provvedimento di archiviazione emesso due anni fa, il giudice ha adesso autorizzato con decreto motivato la riapertura delle indagini su richiesta del pubblico ministero motivata dall'esigenza di nuove investigazioni.

A coordinare l'inchiesta sono i procuratori aggiunti Giuseppe Pignatone e Alfredo Morvillo. La decisione di riaprire l'inchiesta è stata adottata nei mesi scorsi al termine di un dibattito interno alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, dopo che uno dei pm del processo alle ''Talpe della Dda'', Nino Di Matteo, aveva chiesto di contestare già nel dibattimento in corso in cui è imputato Cuffaro, l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. A causa del dissenso degli altri tre pm del processo, l'aggiunto Pignatone e i sostituti Michele Prestipino e Maurizio De Lucia, la questione è stata rimessa al procuratore che ha deciso di chiedere l'apertura di un nuovo fascicolo. Una parte delle nuove accuse a Cuffaro, comunque, è stata già riversata nel processo in corso al Governatore che ha sempre respinto ogni accusa.

''Ulteriori indagini - ha commentato il presidente Cuffaro - non potranno che confermare la mia totale estraneità alla mafia. La notizia della riapertura delle indagini nei miei confronti, che peraltro non si sono mai fermate in questi anni, non mi turba perché più accertamenti verranno effettuati su di me e maggiore sarà la consapevolezza che io la mafia l'ho sempre combattuta con i miei comportamenti, con atti concreti e provvedimenti tesi a contrastarla in tutte le sue forme''. ''La decisione assunta dal Gip, peraltro - ha aggiunto Cuffaro - è un atto dovuto. Chiedo solo che l'accertamento della verità avvenga nel minor tempo possibile in modo che i siciliani possano rendersi conto che al presidente della regione che hanno scelto 'la mafia fa schifo', ed io possa avere la serenità per continuare a svolgere il mio lavoro in favore della Sicilia''.

Fonte: La Sicilia

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24 maggio 2007
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