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Riaperte le indagini sull'omicidio di Placido Rizzotto

La procura di Palermo ha riaperto le indagini sul rapimento e omicidio del sindacalista di Corleone

26 maggio 2012

All'indomani dei funerali di Stato, atto dovuto nei confronti di un personaggio quale fu Placido Rizzotto, la procura di Palermo ha deciso di far luce sulla scomparsa del sindacalista ed ha riaperto sull’atroce delitto del sindacalista siciliano, ucciso il 10 marzo del 1948 a Corleone.
I resti di Rizzotto sono stati ritrovati nel 2009 in una foiba di Rocca Busambra, alle porte di Corleone, ma la certezza che fossero i suoi è arrivata soltanto pochi mesi fa. A coordinare le indagini, a carico di ignoti, aperte per ragioni "tecniche" dopo il ritrovamento delle ossa, è il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci insieme al pm Francesca Mazzocco
Proprio l'altro ieri, durante la celebrazione dei funerali di Stato, ai quali ha preso parte il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, aveva chiesto la riapertura delle indagini sull'omicidio del sindacalista (LEGGI).

Rizzotto, ex partigiano, socialista e segretario della Camera del lavoro di Corleone, venne rapito a 34 anni dalla mafia la sera del 10 marzo 1948, mentre stava andando ad una riunione politica. Fu massacrato di botte e buttato in una foiba.
Impegnato a fianco del movimento contadino, che lottava contro la mafia e il latifondo, da segretario della Camera del lavoro di Corleone organizza la rivolta per l'occupazione delle terre che erano in mano ai mafiosi, sostenuti dal boss nascente Luciano Liggio, che farà sparire il corpo di Rizzotto, ritrovato dopo alcuni mesi. Liggio sarà assolto per insufficienza di prove, mentre Giuseppe Letizia, un bambino che faceva il pastore e che assistette all'assassinio, fu ucciso. Delle indagini si occupa l'allora giovane capitano dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, che arresta due mafiosi, Pasquale Criscione e Vincenzo Collura, che prima confessano l'omicidio e poi negano tutto. Anche per loro venne usata la formula dell'assoluzione per insufficienza di prove.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Lasiciliaweb.it]

 

 

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26 maggio 2012
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