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Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande... Tra dichiarazioni dei redditi e libertà economica

23 agosto 2006

Ci sarebbero 10 milioni di poveri e solo 55mila ricchi. E' questo il ritratto degli italiani che emerge dai dati relativi alle analisi del Dipartimento politiche fiscali del ministero dell'Economia sulle dichiarazioni presentate relative ai redditi 2003.
In Italia i ''superricchi'', ovvero contribuenti con un reddito dichiarato superiore a 200 mila euro sono 55.733 su 40,5 milioni. A dichiarare redditi inferiori ai 6.000 euro sono nel complesso il 25,2% dei contribuenti italiani, cioè 10,2 milioni sul totale di 40,6.
Il 99% si colloca sotto la fascia degli 80 mila euro e solo l'1,14% supera tale livello. La fascia di reddito più numerosa, con circa 6 milioni di contribuenti, è quella compresa tra 15.500 e 20 mila euro. Invece 362.670 persone hanno dichiarato un reddito pari a zero o negativo.

Nel complesso l'imposta media pagata è pari a 4.200 euro per un reddito medio pro capite di 16.210 euro. Lo 0,13% di italiani che dichiara oltre 200 mila euro ha un reddito complessivo pari a quello dei 4 milioni di contribuenti compresi nella fascia 4-6 mila euro.
I dati sono abbastanza coerenti con quelli resi noti dall'Istat nello scorso maggio, in cui il 20% delle famiglie italiane più agiate detiene il 40% delle ricchezze, facendo dell'Italia uno dei Paesi europei a maggiore diseguaglianza tra ricchi e poveri. I titolari di partita Iva sono 3,8 milioni.

Nelle Regioni, l'imposta media più elevata viene pagata nel Lazio con 5.100 euro a testa di Irpef, seguito dalla Lombardia con 5.030 euro e Friuli-Venezia Giulia con 4.420 euro. Nella parte bassa della graduatoria invece troviamo la Basilicata con 2.950 euro a testa di Irpef preceduta dalla Calabria con 3.050 euro. Ma se a pagare di più sono i contribuenti del Lazio, quelli con il maggior reddito dichiarato sono i lombardi con un imponibile medio di 19.270 euro (la minore Irpef pagata si giustifica con maggiori detrazioni e abbattimenti d'imposta).

Avendo dato un'occhiata ai ''redditi dichiarati'' dagli italiani, vogliamo adesso lanciare uno sguardo  su quella che chiameremo ''libertà economica'', ossia il livello di sviluppo e di benessere nelle varie aree del Paese, tenendo conto non solo della ricchezza prodotta (Pil) ma anche di elementi sociali, culturali e strutturali, condizioni necessarie e fondamentali perché un territorio cresca e si sviluppi in modo sostenibile.
Come dire: avere i soldi e goderseli.
Tale ''libertà'' è stata analizzata da una ricerca  del Centro Studi Sintesi di Venezia, dallo studio è emerso che - manco a dirlo -  la libertà economica è più forte al Nord e al Centro, mentre nel Sud vi sono ancora elementi di forte criticità socio-economica.
La Sicilia poi risulta fra le ultime regioni per ''libertà economica'', e per la precisione al 17/o posto.

La metodologia adottata dal Centro Studi Sintesi ricalca quella della fondazione statunitense Heritage che annualmente calcola la libertà economica di quasi tutti i Paesi del mondo: l'indice di libertà economica è così il risultato di un insieme di 38 indicatori di varia natura, raggruppati in sei macrotematiche: economia, lavoro, contesto sociale, finanza, fisco e trasferimenti.
Quanto più una provincia fornisce dei segnali di dinamicità tanto più in essa l'iniziativa privata si concretizza, segnalandosi quindi come area economicamente ''libera''.
Secondo questi criteri, la Sicilia ha raggiunto un indice di 17,5 su 100, al di sotto della media nazionale che è di 56,1 su 100. La provincia siciliana che fa registrare il risultato migliore è Ragusa al 51/esimo posto in classifica con un indice di 64,8 su 100, superiore cioè alla media nazionale. Ultima non solo in Sicilia ma fra tutte le 103 province d'Italia è invece Siracusa, con un indice pari per l'appunto a 0.

La classifica delle singole province siciliane:
- 51/esima Ragusa 64,8 su 100
- 81/esima Catania 27,9 su 100
- 86/esima Messina 22,3 su 100
- 87/esima Trapani 20,6 su 100
- 89/esima Enna 18,2 su 100
- 91/esima Agrigento 16,4 su 100
- 94/esima Caltanissetta 14,4 su 100
- 98/esima Palermo 6,4 su 100
- 103esima Siracusa 0,0 su 100

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23 agosto 2006
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