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Richiesto l'arresto per Francantonio Genovese

Depositata alla Camera la richiesta d'arresto per il deputato Pd nell'ambito di un'inchiesta sulla formazione professionale

19 marzo 2014

E' stata depositata alla Camera una richiesta di arresto per il deputato del Partito democratico, Francantonio Genovese, già segretario regionale del Pd ed ex sindaco di Messina, firmata dal Gip di Messina Gianni De Marco, nell'ambito dell'inchiesta "Corsi d'oro" sulla formazione professionale. La richiesta reca anche la controfirma del procuratore capo Guido Lo Forte, oltre a quelle dell'aggiunto Sebastiano Ardita e dei magistrati che compongono la sezione dei reati economici.
Mentre per il parlamentare si attende l'autorizzazione a procedere, tre suoi collaboratori, Salvatore La Macchia, Domenico Fazio e Roberto Giunta, e il commercialista Stefano Galletti, sono stati arrestati stamattina da agenti della Squadra mobile di Messina. Assieme a Genovese sono accusati di una serie di reati che comprende l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sui corsi di formazione professionale, il peculato e la frode fiscale.
È la prima volta, in questa legislatura, che è richiesto l'arresto di un parlamentare. Genovese è al suo secondo mandato alla Camera.

"Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti". Così hanno scritto gli investigatori sul rapporto che ha portato alla richiesta di arresto di Genovese.
A Genovese la Procura contesta di essere stato il promotore dell'associazione per delinquere, di aver commesso il reato di riciclaggio per avere intascato, sotto forma di consulenze, oltre 600.000 euro da parte di società del proprio gruppo, parte dei quali erano provento di peculati e frodi alla Regione Siciliana, e di averli poi messi in circolo mediante pagamenti per operazioni inesistenti in modo da non rendere possibile la ricostruzione delle operazioni.

Secondo la tesi dell'accusa il parlamentare del Pd avrebbe anche operato un vorticoso giro di false fatture tra sé stesso e società del gruppo a lui riconducibili per frodare sistematicamente il fisco e non pagare le tasse. La Procura di Messina ritiene che il deputato, per evadere il fisco, si sia avvalso  della società Caleservice, trasferendo alla stessa la gran parte del proprio reddito personale e successivamente caricando sui suoi bilanci, come costi societari, tutte  le spese personali e della famiglia rendendo così i corrispettivi esenti da tassazione, ed anzi utilizzandoli come costi per aggravare il passivo dell'azienda.
A Genovese è anche contestata la gestione di un immobile di 300 metri quadrati, della Caleservice, nel quale, secondo l'accusa, coesistevano in affitto a prezzi gonfiati ed a spese della Regione otto diversi enti di formazione che polizia e guardia di finanza ritiene siano riconducibili al deputato e gestiti da prestanomi. Quest'ultimi, è la tesi dei Pm, avrebbero poi preso in affitto tutti contestualmente l'immobile con canoni che lievitavano fino a 10 volte il valore reale.

Oltre ai già noti enti di formazione Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service  L&C Learning e consulting,  Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e dai sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società  appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l'acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.

Chi è Francantonio Genovese - Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l'arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario del Partito democratico e ora premier Matteo Renzi. E' figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell'allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all'agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina. Nel 2007 è anche eletto segretario regionale  del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati , è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina.

[Informazioni tratte da AGI, ANSA, GdS.it]

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19 marzo 2014
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