Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Riconosciuto ad Agrigento il "danno esistenziale" causato dalla mafia

Sentenza storica della Cassazione: i boss dovranno indennizzare il Comune e i suoi cittadini

04 ottobre 2012

Condannando in via definitiva sette esponenti di spicco di Cosa nostra ad Agrigento, tra cui l'ex reggente provinciale di Cosa nostra Giuseppe Falsone, la Cassazione ha riconosciuto il danno subito dal Comune che si era costituito parte civile con il patrocinio dell'avvocato Francesco Gibilaro. La Cassazione ha riconosciuto che l'attività criminale ha avuto la conseguenza di estromettere, marginalizzare le attività sane e legali presenti nel territorio, come anche impedire che nuove attività, proposte da imprenditori "esterni", potessero insediarsi e svilupparsi nel territorio di Agrigento. Ciò con evidenti e conseguenti ricadute drammatiche sull'economia. In questo senso è stata riconosciuta, sia al Comune di Agrigento sia ai suoi cittadini, la sussistenza di un danno esistenziale, ma ha anche riconosciuto il danno al Comune in quanto tale leso nella sua immagine, credibilità e prestigio.

Nei processi in cui si è divisa l'operazione "Camaleonte" il Comune ha già ottenuto, complessivamente, una provvisionale di quasi 100.000 euro, su un danno richiesto di 2,5 milioni che andrà liquidato in sede civile.
Il processo è quello scaturito dal blitz del marzo del 2007 che portò in cella ventuno persone. Sono diventate così definitive le condanne a 9 anni e 4 mesi per Giuseppe Falsone e Stefano Morreale, a 8 anni per due affiliati di Caltagirone, Francesco La Rocca e Pietro Giudicello, a 13 anni per Pasquale Alaimo, a nove anni per Antonino Vaccaro e a sei anni per il palermitano Ignazio Musso.

"La sentenza della Cassazione, che riabilita l'immagine di Agrigento, premia la scelta del Comune di schierarsi a difesa dell'integrità della sua gente", ha detto il sindaco Marco Zambuto. "Con il riconoscimento del danno esistenziale ci viene offerta una possibilità per riscattarci dai gravi danni che la mafia ha procurato al nostro territorio e alle sue attività imprenditoriali pulite, condizionando non soltanto il passato ma anche il nostro futuro. E' emblematico che la notizia arrivi proprio nel giorno in cui si ricorda il 60° compleanno del giudice Rosario Livatino".

[Inforrmazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

04 ottobre 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia