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Ricordando Angelo D'Arrigo, l'uomo che volando ha realizzato tanti nostri sogni

05 maggio 2006

Ricordando Angelo D'Arrigo
di Melania Mertoli (Step 1ONE)

Ricordare un uomo come Angelo D'Arrigo, per chi lo ha conosciuto, non è facile. Commozione, ammirazione e voglia di portare alto il suo nome, di lui che amava volare più che camminare. “Il volo infinito”, una serata che gli ha reso un doveroso tributo, si è svolta la sera del 26 aprile scorso nell'Auditorium delle Ciminiere, a un mese dalla sua morte, gremito di parenti, amici, conoscenti, di persone che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ma che con la loro presenza hanno mostrato di aver compreso la grandezza di quest'uomo.
E che non fosse un uomo comune lo avevamo capito in tanti. “Stiamo cogliendo a distanza di un mese - ha detto Candido Cannavò - l'eccezionalità di questo personaggio dal punto di vista storico. La sua capacità nel raccontare le sue straordinarie imprese ti coinvolgeva enormemente” ha concluso. Quanto fossero straordinari  i suoi progetti, che richiedevano anni di preparazione e che lui mirabilmente riusciva a spiegare alle persone comuni, con sbalordente semplicità, lo rendeva ancora più grande.

L'aeroporto di Catania sarà intitolato a lui, ha detto l'onorevole Raffaele Lombardo, presidente della provincia regionale di Catania. “L'intitolazione dell'aeroporto a D'Arrigo acquista una grande simbologia in nome dei sogni che ha realizzato” ha commentato Cannavò. Ma insieme a questa, ci sono state altre iniziative che stanno sorgendo per rendere omaggio al suo nome. La fondazione intitolata a lui, nata da pochissimo tempo, si prefigge di raccogliere fondi per i bambini peruviani, di cui lui ha conosciuto la triste realtà e ai quali pensava frequentemente di ritorno dalle sue imprese.

D'Arrigo, l'anno scorso lui aveva inaugurato la sezione Arte di Etnafest. E nella recente serata gli organizzatori di Etnafest hanno voluto ricordare le sue imprese, con la proiezione dei filmati realizzati in giro per il mondo. Tante le testimonianze rese all'uomo condor: oltre a Candido Cannavò, sono intervenuti Fiorenzo Galli - Direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Nino Milazzo, giornalista, Vincenzo Parma - Generale di Brigata Aerea, Marco Visalberghi - produttore e regista.
Il Museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci, che ospita già il deltaplano che D'Arrigo ha utilizzato nella sua impresa del 2004, in cui ha sorvolato l'Everest, gli dedicherà un ampio spazio, ha annuncia il direttore del museo Fiorenzo Galli.

Alla fine della serata, presentata dal giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso, la signora Laura Mancuso d'Arrigo salendo sul palco ha letto alcune parole dedicate al marito.
“In quest'ultima migrazione, nell'ultima Metamorfosi, ti auguro voli infiniti e sconfinati spazi, goduti in un'altra dimensione. Porta in alto con te i tuoi sogni ed i nostri sogni, quelli in cui ci hai insegnato a credere”.
Un lunghissimo applauso, un abbraccio ideale dei presenti all'uomo condor, ha concluso la serata.

- www.angelodarrigo.com

- Addio ad Angelo d'Arrigo (Guidasicilia.it)

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05 maggio 2006
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