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Ridotta in appello la pena per il figlio di Totò Riina, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso

20 luglio 2006

I Giudici della Corte d'Appello hanno ridotto la pena per Giuseppe Salvatore Riina, 28 anni, terzogenito del boss Totò Riina, ai quali sono stati inflitti 11 anni e otto mesi. In primo grado il giovane era stato condannato a 14 anni e otto mesi di reclusione dai giudici del tribunale di Palermo.
Riina jr è accusato di associazione mafiosa finalizzata all'assegnazione di appalti, riciclaggio ed estorsione.
Il figlio di ''Totò u curto'' era stato arrestato il 5 giugno del 2002, accusato dagli inquirenti di gestire gli affari di famiglia al posto del padre, in carcere dal '93, e del fratello maggiore Giovanni, condannato all'ergastolo per alcuni omicidi compiuti dieci anni fa a Corleone.

Riduzioni di pena sono state decise dalla corte, presieduta da Salvatore Scaduti, anche per altri coimputati del figlio del boss. Per uno di loro, Giuseppe Diesi, è stata ordinata la scarcerazione. E' stato assolto dall'accusa di associazione mafiosa e condannato a tre anni solo per tentata estorsione. In primo grado Diesi aveva avuto sette anni e otto mesi.
Ridotte le pene anche per Stefano Greco, accusato di favoreggiamento, al quale sono stati inflitti otto mesi. Il tribunale lo aveva condannato a due anni.
Antonino Bruno ha avuto sette anni e quattro mesi (9 anni e dieci mesi in primo grado) mentre Emiliano Baiamonte a cinque anni e quattro mesi (7 anni in primi grado).

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20 luglio 2006
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