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Rifiuti... a carico del destinatario

Quanta immondizia campana ha accettato di accogliere in Sicilia il Governatore Cuffaro?

20 ottobre 2006

Come tutti sappiamo, nelle ultime settimane in Campania si è ripresentata l'emergenza rifiuti. La ''monnezza'' ha ricoperto le strade, invaso interi comuni fino a trasformarle in apocalittiche cittadine. Una situazione così al limiti ha richiesto l'intervento di un commissario straordinario, ruolo che è stato affidato a Guido Bertolaso, già Capo della Protezione Civile, che di fronte all'emergenza campana, poteva o sperare in un intervento divino, o rivolgersi alle altre regioni chiedendo aiuto. Ha scelto la seconda, e il trasferimento dei rifiuti fuori regione è così diventato la prima mossa del piano predisposto dal commissaro Bertolaso per fronteggiare l'ennesima emergenza, legata alla mancanza di siti per lo smaltimento degli scarti della lavorazione degli impianti di cdr.
E a rispondere all'SOS disperatamente lanciato hanno risposto il Piemonte, la Toscana e la Sicilia... Già la Sicilia.

''Lasciate che la monnezza venga a me...'' ha detto, in un certo senso, il presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, in uno slancio di solidarietà nei confronti della vicina Campania, che però in molti non hanno preso tanto bene.
L'altro ieri mattina, dal porto di Napoli, un'altra nave carica di 1000 tonnellate di rifiuti ha preso il largo per raggiungere nuovamente Catania, poi però ha attraccato nel porto di Termini Imerese.
E' stato il secondo viaggio verso l'isola in tre giorni. La prima nave, infatti, salpata lunedì scorso, rimase bloccata al largo della città etnea per qualche ora a causa della protesta della comunità locale.
Il sindaco di Termini Imerese, Enzo Giunta, non ha... gradito il puzzolente attracco: ''Sono sconvolto - ha commentato -. Il regalo che Cuffaro ha fatto alla Sicilia si estende anche al nostro territorio. Sorveglieremo la nave affinché gli automezzi non transitino all'interno del nostro centro abitato''.

Il leader del Movimento per l'Autonomia e presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, che lunedì scorso aveva inscenato una protesta all'arrivo della prima nave carica di rifiuti, nei giorni scorsi, in un incontro svoltosi a Roma nella sede della protezione civile, ha affermato: ''Abbiamo posto in maniera ferma e incondizionata il nostro no ai rifiuti nell'isola. Siamo contrari, senza se e senza ma, perché la Sicilia paga già da un cinquantennio un prezzo altissimo in termini ambientali, considerato che qui si produce la gran parte dell'energia per l'Italia. Abbiamo chiesto al presidente della Regione di porre con altrettanta fermezza il tema dell'emergenza rifiuti nell'incontro che egli avrà con Prodi: se il governo tiene in considerazione la salute dei siciliani e lo sviluppo della Sicilia avvii un piano di risanamento ambientale smantellando e riconvertendo le raffinerie e disponga un dimezzamento del prezzo della benzina nell'isola, anche se noi non ci facciamo eccessive illusioni''. ''Intanto - ha concluso - sappiamo per certo che nessuna altra nave sbarcherà a Catania. Tutti hanno dovuto prendere atto della mobilitazione dei cittadini e adeguarsi alla ferma volontà popolare''.

E infatti, diversi comuni della provincia catanese hanno subito formato un comitato permanente ''contro il
trasferimento della spazzatura dalla Campania in Sicilia'', e che da due giorni presidia la strada d'accesso che da Catania porta alla discarica di Motta Sant'Anastasia. All'iniziativa hanno aderito i sindaci di Misterbianco, Ninella Caruso, e di Motta S.Anastasia, Antonio Santagati.
''Da qui - ha detto il sindaco Caruso - non ci muoveremo finché non avremo avuto la certezza che non arriveranno altri rifiuti da altre regioni. Tra l'altro non vorremmo che ci fossero anche rifiuti speciali mischiati in mezzo a quelli normali. Vogliamo certezze e garanzie dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro''. ''La nostra iniziativa - ha aggiunto il primo cittadino di Misterbianco - è trasversale a tutti i partiti perché non ha fini politici ma unisce la gente di buona volontà che tiene all'ambiente e alla salute''.
Invece, i rifiuti approdati mercoledì scorso nel porto di Termini Imerese, alla fine sono stati conferiti nella discarica di Castella Sicula, in provincia di Palermo, provocando le proteste di politici - 12 consiglieri comunali di Castellana avevano cercato di bloccare i camion - e dei cittadini, che però non sono riusciti ad impedire che la spazzatura venisse scaricata. Una vicenda questa che, ovviamente, ha scatenato molte reazioni politiche.
Critico il centrosinistra che aveva parlato di ''scelta scellerata''. ''La nostra discarica - aveva spiegato Mario Ventimiglia dei Dl -, che si trova peraltro nel parco delle Madonie, può contenere appena 360 tonnellate di rifiuti. L'abbiamo inaugurata da poco e serve 13 comuni del comprensorio. Non possiamo certo ricevere spazzatura di altri''.

Per il presidente della società d'ambito Pa 6 Ama Spa (Alte Madonie Ambiente) che gestisce la discarica di Castellana Sicula, Pietro Conoscenti, ''fronteggiare l'emergenza rifiuti di una regione come la Campania è un dovere segnalato recentemente anche dal Capo dello Stato e credo che la solidarietà tra regioni sia un segnale di profonda unità del nostro Paese''. ''La società Alte Madonie Ambiente - ha continuato - è stata in grado di rispondere positivamente all'appello della Agenzia regionale per i rifiuti perché la nostra discarica, può contenere 359.689 tonnellate per circa 500.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani. Del resto abbiamo accolto solo 1.052 tonnellate che rappresentano ad oggi l'unico impegno preso con l'agenzia regionale dei Rifiuti per lo smaltimento a Castellana Sicula. Se questa quantità viene rapportata con le dimensioni della nostra infrastruttura ci si rende conto che il carico non grava pesantemente sulla capienza della discarica. Grazie ad un accordo tra l'Ama spa e la protezione civile della Campania ci verrà riconosciuto un prezzo di conferimento pari a 130 euro per tonnellata''.

Quindi, qualcuno ci guadagna, ma rimane una gran parte di politici, anche dei partiti della maggioranza del governo regionale, assolutamente contraria alla scelta di Cuffaro di consentire il conferimento dei rifiuti campani in Sicilia.
A sollevare le maggiori critiche fino ad ora sono stati gli esponenti del Movimento per l'Autonomia. Sulla vicenda il vicepresidente della Regione Nino Leanza aveva chiesto la convocazione immediata della giunta regionale.
Ieri , il gruppo parlamentare del Movimento per l'Autonomia ha convocato nella sala stampa dell'Ars, un incontro con i giornalisti per illustrare il contenuto di una mozione sulla vicenda dei trasferimenti dei rifiuti. Nella mozione si chiede al Presidente della Regione di impegnarsi a revocare eventuali altre autorizzazioni concordate con il Responsabile nazionale della Protezione Civile, Bertolaso. ''Da notizie attendibili ci risulta che altre 13 navi cariche di rifiuti siano pronte a salpare dalla Campania per approdare in Sicilia e ciò per via di un accordo tra il governatore della Sicilia, il governo nazionale e il dipartimento di Protezione civile. Cuffaro deve chiarire ai siciliani tutti gli aspetti della vicenda'', hanno affermato i deputati regionali del Mpa.

L'Mpa, poi, sollecita Cuffaro a chiarire ''ai siciliani i motivi che l'hanno spinto ad autorizzare l'arrivo delle navi senza un confronto con il Parlamento siciliano''. ''Cuffaro - hanno concluso - dica ai cittadini in quali discariche della Sicilia hanno trovato 'ospitalità' i rifiuti provenienti dalla Campania, se ne saranno utilizzate altre in futuro ed, eventualmente, quali e per quanto tempo ancora la 'politica della solidarietà' con la Regione Campania, in fatto di smaltimento dei rifiuti, produrrà i suoi effetti''. Il Movimento per l'Autonomia quindi chiede all'Agenzia regionale per i rifiuti di inviare al Parlamento siciliano, mensilmente, una relazione sull'attività ''e soprattutto comunichi ai siciliani quali siano i progetti per i prossimi mesi''.

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20 ottobre 2006
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